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Lazio corsara a Palermo, ora l'Inter è a -4

Dias decreta l'1-0 dei biancocelesti. Vincono Napoli e Sampdoria, pari del Chievo a Parma. Bari sconfitto in casa dall'Udinese. Nel posticipo, Catania-Fiorentina 0-0




di Mauro Caputi

Anche Palermo cade di fronte alla Lazio. L’armata di Reja esce con tre punti dal ‘Barbera’ nell’anticipo dell’ora di pranzo e guadagna due punti sulle inseguitrici in virtù della sconfitta interna del Milan a opera della Juve. Ora seconda in classifica, a quattro punti, c’è l’Inter. Lo splendido gol al volo di Dias al 27’ mette il marchio alla prima fuga della stagione. I pregevoli interventi di Muslera, soprattutto nel finale di partita quando i rosanero, in superiorità per l’espulsione di Biava (doppio giallo al 77’), si sono lanciati in forcing. Ma, a parte gli ultimi minuti in affanno, la prova dei biancocelesti ha evidenziato l’autorevolezza delle grandi nella gestione delle situazioni. E Reja, scaramanticamente, continua a nascondersi: “Stiamo facendo ottimi risultati, la squadra ha mostrato carattere e combattività. Ma ci mancano ancora 18 punti ai famosi 40 della quota salvezza. Poi vedremo”. Intanto, va in archivio la quinta vittoria consecutiva che porta in classifica 22 punti sui 27 disponibili nelle nove giornate.

Pochi i gol, solo sei, nel pomeriggio. Importante il successo del Napoli, 1-0, a Brescia. Partita decisa al 77’ dal gol di Lavezzi su assist di Hamsik che condanna le ‘rondinelle’ alla quinta sconfitta consecutiva. Gara aperta con il Brescia in bella evidenza soprattutto nel secondo tempo, prima del gol. Caracciolo va più volte vicino al gol e prende pure un palo. Partenopei sornioni ed efficaci. Per gli uomini di Mazzarri c’è il quarto posto, in coabitazione con la Juve, a 15 punti.

Subito alle spalle c’è il Chievo, che esce a reti bianche dal Tardini. Più positivo il Parma, con Bojinov che costringe Sorrentino a diventare protagonista nel primo tempo. Strano l’andamento nella ripresa. Il Chievo reclama un rigore al 47’, probabilmente a ragione, per fallo di Lucarelli su Pellissier. Subito dopo secondo giallo a Dzemaili che lascia gli emiliani in dieci. Incredibilmente i veneti spariscono e il Parma è pericolosissimo ancora con Bojinov e due volte con Candreva (fermato anche dalla traversa). Mirante si disimpegna su Guana, poi la parità numerica è ristabilita dal secondo giallo a Fernandes (84’).

Con Cassano fuori rosa, la Sampdoria vince a Cesena negli ultimi istanti con rete di Pazzini servito da Marilungo (92’). Romagnoli nei guai in classifica dopo una gara che aveva mostrato ben poco, da ambo le parti, in grado di scuotere lo 0-0.

Nitida vittoria del Cagliari su un Bologna contratto. Il 2-0 è deciso nella ripresa dai gol di Nenè (51’), che raccoglie un cross di Cossu ‘ignorato’ dalla difesa, e di Nainggolan (78’), bravo a realizzare al volo su una corta respinta della difesa. Ma già nel primo tempo lo stesso Nenè e poi Matri e Laner, avevano esaltato le doti di Viviano. Dall’altra parte Di Vaio è isolato e facile preda della difesa sarda.

L’Udinese esce definitivamente dalla crisi nella quale, di contro, precipita il Bari. Al ‘San Nicola’ finisce 2-0 per i friulani con un gol per tempo. Sanchez apre le ostilità al 16’ con un siluro da 25 metri che toglie le ragnatele dal ‘sette’ della porta difesa da Gillet. Il Bari non riesce a costruire una reazione, mentre l’Udinese controlla agevolmente. Al 49’, tuttavia, i biancorossi hanno una grossa opportunità su rigore (Zapata mette giù Ghezzal): dal dischetto Barreto calcia debole e centrale e Handanovic respinge. Al 60’ l’incursione di Isla con destro proprio sotto la traversa chiude di fatto la gara e apre la contestazione per Ventura.

Nel posticipo, a Catania gara ad altissima tensione fra gli etnei e la Fiorentina. I gigliati sono a quota 8, ultimi in nutrita compagnia con Bari, Bologna, Cesena e Parma. I rossazzurri hanno un solo punto in più. Con una classifica così corta una vittoria scaccia comunque la paura.

Idee poche e confuse, emozioni col contagocce: tra Catania e Fiorentina esce un noiosissimo 0-0. Dopo la squalifica di 9 mesi per doping e la rissa di una settimana fa in un locale notturno, riappare al 'Massimino' l'inquieto Adrian Mutu. Il romeno si è mosso discretamente, ha provato (senza fortuna) qualche conclusione ma è stata soprattutto la Fiorentina a non brillare. Il Catania, almeno nel primo tempo, ci ha provato di più: incrocio dei pali di Mascara su punizione, girata di testa appena alta di Gomez. Un 'pianto' la ripresa (a parte una pericolosa incursione di Antenucci), accompagnata dai fischi degli insoddisfatti tifosi etnei. Il punto a testa è un brodino che muove poco la sbiadita classifica delle due squadre.

Infine, un dato statistico significativo. La nona giornata eguaglia infatti un record, quello delle vittorie esterne, ben sei. Nella storia della serie A su girone unico, dal 1929-30 ad oggi, era capitato solo in altre otto occasioni. Se i viola avessero vinto a Catania, con sette successi fuori casa il record sarebbe diventato assoluto. Il calcio cambia, e parecchio. Le 'mura amiche' non sono più un fattore. Carta canta.

(tabellini - partite in cifre - foto)