di Sandro CaliceSALT
di Phillip Noyce, Usa 2010 (Sony Pictures)
Angelina Jolie, Liev Schreiber, Chiwetel Ejiofor, Andre Braugher, Yara Shahidi, Zoe Lister Jones, Gaius Charles, Victor Slezak, Daniel Olbrychski, James Schram, Corey Stoll, Gary Wilmes, Kevin O'Donnell, Cassidy Hinkle, Harry L. Seddon.
Jason Bourne si fa femmina. Evelyn Salt (Jolie) è un’agente della Cia, stimata e rispettata da tutti i colleghi, fino al giorno in cui un agente russo si fa arrestare dicendo di voler collaborare e rivelando che c’è un agente dormiente del Kgb infiltrato nella Cia: si chiama Salt, e ucciderà il presidente dell’ex Unione Sovietica. Nemmeno il tempo di riflettere, di capire e Salt è costretta a fuggire. Di chi può fidarsi? Come fare perché le credano? Ma soprattutto, vuole difendersi dalle accuse o deve portare a termine la sua missione?
Inizialmente pensato per un interprete maschile (pare sia stato proposto a Tom Cruise, che avrebbe rifiutato) “Salt” ha molto della saga di Bourne interpretata da Matt Damon. C’è l’agente da solo in lotta contro tutti, soprattutto contro quelli che dovrebbero essere i suoi amici; c’è uno svolgimento quasi in tempo reale (stile “24”) che non ha momenti di pausa; c’è l’azione spesso filmata con telecamera a spalla e senza troppi effetti speciali. Ma impostazione a parte, “Salt” non ha il fascino di Bourne. Noice (“Giochi di potere”, “Il collezionista di ossa”, “The quiet american”) gira con buon mestiere, ma la sceneggiatura non è impeccabile e Angelina Jolie, per quanto esperta di film “fisici” (da “Tomb Raider” al bel “Wanted”) non è sempre perfettamente credibile nelle scene d’azione. Comunque un discreto film di genere, da vedere senza troppe pretese.