Presidenziali in Brasile


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La 'marea verde' penalizza Dilma

Sarà necessario il ballottaggio, alle urne il 31 ottobre dilma_rouseff_pugno_296

di Rodolfo Fellini

Dilma Rousseff non ce l’ha fatta ad imporsi al primo turno delle elezioni presidenziali brasiliane. La candidata che il presidente Lula, ancora popolarissimo dopo due mandati, aveva designato sua erede naturale, si è fermata poco al di sotto del 50%.

Il suo maggior rivale, il socialdemocratico Serra, che già perse contro Lula nel 2006, ha rispettato i pronostici della vigilia, raccogliendo il voto di alcuni Stati-chiave del Sud, in particolare di Sao Paulo, il più popoloso e produttivo della Repubblica federativa. I due si sfideranno al secondo turno, già fissato per il 31 ottobre.

La vera sorpresa di questa prima tornata elettorale l’ha creata l’ecologista Marina Silva, che ha raccolto quasi il doppio di quel 10-12% che le attribuivano i sondaggi elettorali, a scapito proprio della pupilla dell’attuale capo dello Stato. Analfabeta fino all’età di 16 anni, l’outsider di questo voto è stata ministro dell’Ambiente negli ultimi due governi. Sue le battaglie contro le multinazionali, a difesa del polmone verde amazzonico, regione dalla quale proviene. Nel 2008, ha lasciato l’incarico e il Pt, il partito di Lula in cui militava, a seguito di insanabili divergenze politiche. Poco alla volta, ha saputo catalizzare attorno a sé i favori di chi giudica insufficienti le azioni compiute dal governo rispetto alle promesse formulate a suo tempo da Lula.

La strada di Dilma, semisconosciuta fino a sei mesi fa e per molti versi ancora un’incognita per gli elettori, non è dunque così in discesa come i sondaggi e l’immenso seguito del suo mentore potevano far credere. Appare tuttavia impensabile che la vittoria finale possa sfuggirle, tanto più che con ogni probabilità i voti di Marina Silva si riverseranno massicciamente su di lei. Al momento di votare, nel suo feudo di Porto Alegre, Dilma Rousseff si è detta “serena e pronta ad affrontare un secondo turno; essere arrivati fin qui è già una vittoria”.

Quindi ha aggiunto: “Ringrazio Dio per avermi dato la forza di aver superato tanti ostacoli, e il presidente per l’amicizia e il sostegno”. Un sostegno che per ora non è bastato, e che a maggior ragione le sarà imprescindibile nelle quattro settimane di campagna elettorale che la attendono.