di Mauro Caputi
La notte della sesta giornata si conclude con lo 0-0 del posticipo Inter-Juventus. Ricca la cronaca di una partita vivace e combattuta, con Eto’o che giganteggia sulla sinistra nerazzurra e Krasic che fa lo stesso (nel primo tempo più che altro) sulla destra bianconera. Buona partenza dei padroni di casa che mettono alla prova la difesa avversaria, fin qui nota per la fragilità. Alle giocate di Eto’o risponde Krasic, con Iaquinta che non arriva al tocco vincente a porta spalancata. L’infortunio di Bibiany costringe Benitez a inserire Milito. E l’argentino sbaglia il tocco sottoporta (ispirato da un cross di Eto’o) in pieno recupero. Alto il ritmo anche per buona parte del secondo tempo. Due occasioni per l’Inter, con un colpo di testa ravvicinato di Maicon contenuto da Storari e Milito che allarga la mira da ottima posizione su assist al bacio di Milito. In mezzo c’è la fuga verso la porta di Quagliarella, innescato da Marchisio, che si conclude con l’intervento di Julio Cesar. Negli ultimi dieci minuti è quasi ‘tregua armata’, anche perché la stanchezza ha il sopravvento. Un buon punto per entrambe: l’Inter era rimaneggiata, assenti Zanetti, Samuel e Pandev; la Juventus conferma i progressi dell’ultima settimana e non subisce gol a San Siro. Bello notare gli abbracci fra i giocatori (a proposito, partita maschia ma corretta) dopo il triplice fischio, viste le polemiche di metà settimana.
Il proscenio del turno è quindi tutto per la Lazio, sola al comando a 13 punti. Nel pomeriggio un buon Brescia viene piegato proprio nei secondi finali del primo tempo dal sinistro di Mauri su assist dell’ormai solito Hernanes. L’espulsione di Diamanti a un quarto d’ora dal termine (somma di ammonizioni) consegna ai padroni di casa un finale tranquillo dopo la buona reazione delle Rondinelle.
Non ride affatto, invece, l’altra sponda di Roma. I giallorossi escono da Napoli con un secco 2-0 al passivo. La gara viene decisa solo nel finale, con Hamsik al 72’ e un autogol di Juan (intervento su tiro di Campagnaro) all’83’. Fino allo spartiacque del primo gol si era vista una partita discretamente equilibrata, che la squadra di Ranieri sembrava in grado di controllare. Napoli decisamente più incisivo nella ripresa, grazie anche a una diversa lena di Lavezzi, per nulla stanco per gli straordinari di Bucarest (rimonta di tre gol alla Steaua completata al 98’). I partenopei, con l’Inter e il Milan (vincitore dell’anticipo del sabato a Parma) sono secondi a 11 punti.
Fa parlare di sé in negativo la Fiorentina, sorprende in positivo il Palermo. Al Franchi passano i rosanero che mettono la freccia nel primo tempo. Al 20’ Ilicic inventa un tiro da fuori sotto la traversa che Frey può solo ammirare tristemente. Al 37’ Pastore raddoppia dribblando anche il portiere viola. La Fiorentina prova qualcosa nella ripresa e Gilardino, rapidissimo su un cross basso, accorcia al 58’. Episodio chiave al 64’: Mazzoleni giudica da rigore un tocco col braccio di Balzaretti, Ljajic si presenta dagli undici metri e Sirigu gli dice no. A completare il tracollo gigliato c’è l’espulsione diretta di Montolivo per fallo da ultimo uomo.
Il Chievo sale a quota 10, resta nelle zone nobili della classifica, ma nella gara interna col Cagliari fa ben poco per rompere lo 0-0. Il Cagliari attende sornione, fa sfogare i veneti, che pure hanno qualche buona chance, e sfiora il colpaccio con Acquafresca in pieno recupero (straordinario Sorrentino). Pareggio, ma con gol, anche in Bologna-Sampdoria. L’1-1 è firmato da un autogol di Portanova nel recupero della prima frazione e da Britos, servito su punizione da Di Vaio, al 65’. In campo si fa più apprezzare la determinazione dei felsinei rispetto alle giocate dei doriani.
Battuta d’arresto per il Catania a Lecce nell’anticipo dell’ora di pranzo. I rossazzurri sciupano con Maxi Lopez e vengono castigati da Corvia al 36’. La squadra di Giampaolo ci prova per tutto il secondo tempo, i salentini si limitano alle ripartenze e portano a casa tre punti preziosissimi. Risultato troppo severo per il Catania. E sa di beffa anche la sconfitta del Bari a Marassi. Il Genoa s’impone 2-1 con un gol di Toni (il primo su azione in questo campionato) al 95’. Ma l’andamento della partita è quantomeno curioso. I rossoblù vanno in vantaggio al 36’ con Palacio, dopo che il Bari si era reso pericoloso in contropiede. Al 52’ Barreto pareggia su rigore e Moretti viene espulso per fallo da ultimo uomo. Incredibilmente, in vantaggio numerico il Bari non riesce ad amministrare la partita e rischia diverse volte già prima di capitolare (anche se un gol al 95’ brucia comunque).