Al Cern di Ginevra


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Ecco il suono della particella di Dio

I fisici hanno tradotto in musica i dati degli esperimenti cern_particella_dio_296

La particella di Dio, il bosone di Higgs, non è stata ancora scoperta al Cern di ginevra, ma la sua ‘voce’ è stata ricostruita, grazie alla simulazione fatta da un gruppo di fisici e musicisti, basata sull'esperimento Atlas, uno dei quattro grandi esperimenti in corso nel più grande acceleratore di particelle del mondo, il Large Hadron Collider (Lhc).

I ricercatori si sono chiesti innanzitutto che cosa potrebbe accadere nelle numerosissime celle dei rivelatori dell'esperimento Atlas nel momento in cui le collisioni tra i protoni nell'anello di 27 chilometri dell'acceleratore dovessero produrre il bosone di Higgs. Hanno pensato così di scomporre il passaggio delle particelle all'interno del rivelatore, assegnando un suono a ciascuna cella: più sono le celle colpite, più numerosi e complessi sono i suoni.

I dati sperimentali che probabilmente faranno riscrivere molte pagine dei libri di fisica, sono stati tradotti in suoni e musica e l'obiettivo dichiarato dai ricercatori, coordinati dalla britannica Lily Asquith, è riuscire ad ‘interessare la gente ai risultati degli esperimenti dell'Lhc in modo nuovo, eccitante e comprensibile’.

Tradurre la fisica in musica ‘è anche un modo - conferma Manuela Cirinni, del Cern - per far comunicare arte e scienza e, soprattutto, per fare vedere il 'bello' che noi ricercatori vediamo nei numeri: c’è davvero molta estetica nella fisica’.