Anoressici già a 10 anni, ancor prima di aver messo piede nella tormentata età dell'adolescenza. Di disturbi alimentari, non solo anoressia ma anche bulimia e tanti altri problemi che danno il la ad un rapporto conflittuale con il cibo, si ammalano i piccolissimi, ma anche i loro genitori. I nuovi malati, infatti, sono loro: "bimbi tra i 10 e i 14 anni, e 'over 40'", spiega il sottosegretario alla Salute Francesca Martini, in una conferenza stampa a Palazzo Chigi dove, insieme al ministro della Gioventù Giorgia Meloni, si è cercato di fare il punto sul lavoro fatto finora per contrastare i disturbi alimentari sul campo.
Gli adolescenti, soprattutto le donne, continuano a essere le più colpite. Ma un "preoccupante trend di crescita" si registra anche tra maschi, over 40 e tra bambini che hanno appena spento le 10 candeline sulla torta o poco più. "Stiamo cercando di correre ai ripari - assicura Martini, facendo il punto sull'aumento registrato tra i piccolissimi - promuovendo dei centri ad hoc per bambini. Uno, con 10 posti letto all'attivo, ha già aperto i battenti a Varese".
Meloni: disturbi alimentari per 3 milioni di italiani
I disturbi alimentari, in prima fila anoressia e bulimia, "riguardano 3 milioni di italiani", di cui "2 mln di donne". Lo spiega il ministro della Gioventù Giorgia Meloni, aprendo la conferenza stampa a Palazzo Chigi sull'argomento. "Il 5% delle donne tra i 13 e i 35 anni", quindi "circa 2 milioni di donne", è alle prese con questi problemi, a cui si aggiungono "uomini e 40enni, tra cui anoressia, bulimia e altri disturbi del comportamento registrano un trend di crescita".
Un'Italia a due velocità
Un'Italia a due velocità con alcune Regioni che arrancano e altre che sembrano avere innestato la marcia giusta. E' la foto che emerge dalla mappa delle strutture presenti nel nostro Paese per contrastare i disturbi alimentari.
In Italia si contano 158 strutture, tra ambulatori, centri con posti letto salva vita, day hospital e strutture di riabilitazione. Ma se alcune Regioni vantano numeri a due cifre, con Lombardia (21), Lazio (17) ed Emilia Romagna (14) capofila, altre hanno un numero di strutture che si contano sulle dita di una mano. In Molise, Sardegna e Valle d'Aosta figura appena un centro per ciascuna, mentre Basilicata e Calabria ne segnalano due. La mappa è consultabile sul sito 'www.disturbialimentarionline.it', "per aiutare pazienti e famiglie - spiegano Meloni e Martini - a orientarsi nel percorso tortuoso a cui queste malattie danno luogo".
Dal sottosegretario Martini, infine, "un appello alla Conferenza Stato-Regioni, affinché fissi un protocollo, che ci apprestiamo a presentare a breve, per facilitare lo scambio di pazienti tra diverse Regioni, affinché la burocrazia non ricada sulla pelle di questi malati. Ci sembra una forma dovuta di federalismo solidale".