L'ultimo piano per contenere il flusso del greggio dal pozzo della Bp nel Golfo del Messico è stato modificato dal gruppo petrolifero per prevenire gli eventuali danni causati dall'arrivo di un uragano, la cui stagione comincia oggi. Lo scrive la Cnn sul suo sito.
L'ultima operazione, che porta il complicato nome di 'Lower Marine Riser Package (Lmrp) Cap', consiste in un tappo da piazzare sulla supervalvola dopo aver reciso il braccio flessibile del pozzo. Il tappo, del peso di diverse tonnellate, sarà collegato ad una nave in superficie attraverso un lungo tubo di oltre 1.500 metri, per recuperare il petrolio che potrebbe continuare a fuoriuscire per mesi dal pozzo della Bp, in attesa che sia ultimato lo scavo di un secondo pozzo per dirottare il flusso di greggio. L'alternativa è l'operazione 'Bop over Bop', con l'ipotesi di fissare una nuova supervalvola, sulla prima, quella che non funziona come dovrebbe.
La modifica anti-uragani consiste nell'utilizzo di una bretella mobile piazzata in mare a circa 100 metri di profondità. La bretella sarà collegata ad un tubo flessibile che trasporterà petrolio e greggio su una nave in superficie. Nel caso di uragano, la bretella consisterà di scollegarsi e ricollegarsi, una volta passato il pericolo.
Comunque andrà a finire, per la BP sarà una tragedia. Oltre alla perdita di immagine, oltre alle campagne di boicottaggio che prima o poi si intensificheranno in tutto il mondo, la multinazionale rischia di pagare, tra spese e danni, fino a 22 miliardi di dollari se la marea nera, com'è possibile, durerà per tutta l'estate.
La banca svizzera Ubs, citata da The Guardian, parla di una fattura per la Bp di 12 miliardi di dollari. Gli esperti del gruppo olandese Ing, tra cui l'analista Jason Kinney, ipotizzano una forbice decisamente ampia, tra i 5,3 e i 22 miliardi di dollari. Il sito Marketplace della 'American Public Radio' il secondo gruppo radiofonico pubblico Usa molto presente in California, ipotizza dal canto suo che i costi per la multinazionale britannica supereranno i tre miliardi (senza contare i danni), mentre l'entita' della perdita di greggio già corrisponde a quattro giorni di consumi per auto ed autocarri negli Usa.
Secondo i calcoli della stampa americana, infine, al giorno d'oggi il dramma è già costato quasi un miliardo di dollari alla Bp, e la fattura è destinata a lievitare, visto il moltiplicarsi della class action, le cause collettive contro la Bp. E' vero che la Bp è, almeno in parte, assicurata presso i Lloyds di Londra, ma è anche vero che se la compagnia verrà condannata per non avere preso le dovute misure di sicurezza, le assicurazioni si rifiuteranno di pagare.
I tribunali degli Stati del Golfo - dal Texas alla Lousiana, dal Mississippi alla Florida passando per l'Alabama - hanno ricevuto decine di ricorsi, di tutti i tipi, dopo che la Bp si è detta pronta a risarcire chi farà richieste legittime. Oltre a quelli dei familiari delle 11 vittime della piattaforma Deepwater Horizon, i ricorsi riguardano soprattutto i mancati introiti e la distruzione di proprietà.