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Basso si riprende il Giro

Il varesino nuovo leader, Scarponi vince all'Aprica

Missione compiuta. Almeno per ora. Ivan Basso ha coronato l'inseguimento alla maglia rosa e al termine della 19a tappa ha conquistato il primato nel Giro d'Italia. E pazienza se sul traguardo dell'Aprica, dopo 195 km, il 32enne varesino della Liquigas è stato beffato da Michele Scarponi. Basso e' stato il protagonista assoluto della giornata negli ultimi 50 km, dettando il ritmo sulle pendenze proibitive del Mortirolo e nel secondo assalto all'Aprica.

Ha potuto contare sul sostegno di un fenomenale scudiero come Vincenzo Nibali e sulla collaborazione di Scapon. Lo spagnolo David Arroyo, che aveva cominciato la giornata da leader con 2'27'' di vantaggio, ha lottato in maniera encomiabile. Alla fine, ha pagato dazio con un ritardo superiore ai 3': ora deve inseguire in classifica generale, con 51'' da recuperare. ''Il Giro non è finito'', dice Basso, pensando gia' all'esame in programma domani: 178 km e tanta salita, con il Gavia nel menu'.

Non c'è nemmeno il tempo di festeggiare, anche se fa un certo effetto guardare il calendario. Il 28 maggio 2006, 4 anni fa, Basso vinceva il Giro. Sembra passata un'eternità', visto che in mezzo c'è stata una squalifica di 2 anni per doping. ''E' tutto alle spalle, pensiamo al presente. C'e' una tappa importante domani e poi una crono altrettanto importante. Dopo i momenti difficili che ho passato, queste sono giornate fantastiche'', dice il varesino.

''Il Giro non è ancora terminato: domani ci sarà ancora battaglia, noi continueremo con questo atteggiamento. I miei compagni hanno cominciato a lavorare dopo una sessantina di chilometri, tutto e' andato bene. Vediamo cosa succede nella prossima tappa'', dice tenendo alta la guardia. La strategia, oltre alle gambe, oggi ha fatto la differenze. ''Si e' creata una situazione ottima quando siamo rimasti in 3 (con Nibali e Scarponi, ndr). Devo ringraziare Nibali, che è stato eccezionale. E complimenti a Scarponi per la vittoria'', dice ancora.

Le basi dell'impresa sono state gettate a circa 45 km dalla conclusione. Il primo passaggio sull'Aprica e quello sul Trivigno si sono rivelati intermedi prima della battaglia vera. Stefano Garzelli ha innescato la miccia cominciando l'ascesa al Mortirolo con oltre 2 minuti di vantaggio. Alle spalle del battistrada, si e' messa in moto la Liquigas. I primi tornanti sono stati sufficienti per mettere in difficoltà Arroyo, che ha affrontato la salita con andatura regolare e senza strappi.

A 40 km dal traguardo Basso ha accelerato, scortato da Nibali e seguito da Scarponi. Il ritmo si e' rivelato insostenibile per gli altri big: Cadel Evans, Alexandre Vinkourov e Carlos Sastre sono spariti dalla tappa e, virtualmente, anche dalla lotta per la maglia rosa. Basso ha raggiunto e superato Garzelli, continuando a tirare fino al Gran Premio della Montagna: in vetta è passato con 55'' su Vinokourov, 1'43'' su Evans e 1'55'' su Arroyo.

Lo spagnolo, dopo aver limitato i danni in salita, ha recuperato terreno in discesa con un'azione eccellente e ha affrontato la seconda scalata dell'Aprica con un ritardo di circa 45'' dai capofila. Il corridore della Caisse d'Epargne ha accarezzato il sogno di conservare il primato. Sull'ultima salita, pero', Basso & co. hanno nuovamente cambiato marcia.

Arroyo, invece, ha cercato invano la collaborazione dei suoi compagni d'avventura. Davanti, Scarponi ha raccolto i frutti della giornata in trincea battendo nello sprint ristretto la coppia della Liquigas. Basso, secondo, si e' ampiamente consolato guardando il cronometro. Il gruppo con Arroyo e' arrivato al traguardo a oltre 3': in classifica generale lo spagnolo ora e' secondo a 51'' dal nuovo leader.