L'Etiopia sta attraversando un periodo di tensioni con gli Stati Uniti, dopo che il governo ha chiuso le trasmissioni della radio Voice of America.
Tuttavia, al di là delle critiche verso Meles, e malgrado palesi violazioni dei diritti umani, l'amministrazione Obama continua a sostenere il primo ministro, forse l'unico in grado di mantenere unito un Paese chiave nella lotta ad Al Qaeda e agli estremisti somali.
Blande anche le critiche dell'Unione europea nei confronti di una leadership che, secondo Human Rights Watch, sta usando gli aiuti esteri per "costruire un regime di partito unico".
"L'unico sistema per garantire i diritti umani e un futuro di sviluppo e libertà è mantenere l'Etiopia unita".
Così il premier Meles replica alle associazioni di difesa dei diritti umani, che lo accusano di lesinare gli aiuti internazionali a contadini e allevatori ritenuti vicini all'opposizione, dispensandoli invece con generosità nelle regioni che lo sostengono.
Per testimoniare il consolidamento delle istituzioni democratiche, Meles ha sottoscritto un codice che regola la campagna e il processo elettorale, e invitato gruppi di osservatori esteri a sovrintendere al voto.
L'Etiopia è tra i Paesi con la più alta crescita demografica: +3,21% nel 2009.
Tale dato va ad aggravare una situazione di emergenza alimentare che in alcune aree risulta disperante. Il 15% dei neonati etiopi risulta sottopeso. Il premier Meles ha promesso di dimezzare il numero dei poveri entro il 2015, purché raddoppino gli aiuti internazionali, e spera che molti Paesi cancellino il debito, come ha fatto l'Italia.
Agricoltura e allevamento continuano ad essere i pilastri di un'economia asfittica, oggi come ieri in balia di eventi atmosferici e degli aiuti esteri, che ancora contano per il 30% del bilancio.
La siccità del 2001 e 2002 ha portato a una forte recessione, compensata negli anni seguenti dal ritorno a una normale piovosità. Determinante l'andamento del prezzo del caffè. Oggi l'Etiopia occupa il 171° posto (su 182) nella classifica Onu sullo sviluppo umano. Lo Stato detiene ancora la proprietà della terra, che viene data in conces- sione ai contadini. Da un decennio, il governo sta cercando di recuperare terreno sul fronte delle infrastrutture: la relativa stabilità politica ed economica ha dato impulso alla costruzione di strade, palazzi, ospedali e interporti.