Ha una età compresa tra i 13 e i 18 anni, è quasi sempre di sesso femminile, proviene da famiglia per lo più benestante e vive la sua patologia con sentimento di abbandono, sfiducia e sconforto. E' l'identikit dell'adolescente con disturbi del comportamento alimentare fornito dall'ambulatorio del Centro di Salute mentale del Distretto 24 dell'Asl Napoli 1.
In una indagine epidemiologica compiuta su un campione di 220 pazienti che si sono rivolti all'ambulatorio di via Monte di Dio è stata riscontrata una prevalenza di comportamenti alimentari impropri pari al 50%, il 15 % circa ha una diagnosi di anoressia nervosa, il 30% di bulimia nervosa e poco più del 5% ha altri tipi di diagnosi come la sindrome dell'alimentazione notturna.
''I disturbi della condotta alimentare (anoressia, bulimia, binge eating desorders) - spiega la psicologa Angela Candela - rappresentano un gruppo di patologie, solo apparentemente eterogenee nelle manifestazioni sintomatologiche, che interessano una fascia sempre più ampia di adolescenti. Ma a tali espressioni di sofferenza psicologico-psichiatrica non sempre corrisponde un'adeguata costellazione di interesse e attenzione da parte del sistema assistenziale sanitario, cosicché il livello qualitativo e quantitativo delle iniziative messe in campo si presenta spesso frammentario ed inadeguato alle necessità terapeutiche, con il risultato che tali patologie del periodo adolescenziale, che potrebbero risultare transitorie se opportunamente trattate, finiscono invece con il trovare terreno fertile alla loro trasformazione in veri e propri disturbi stabilizzati''.