Il riuso creativo delle immagini
Si è svolta domenica 1° giugno, presso il Cinema Intrastevere di Roma, la cerimonia di premiazione della terza edizione di UnArchive Found Footage Fest, organizzata dall’Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico ETS (AAMOD) e diretta da Marco Bertozzi e Alina Marazzi. La manifestazione, interamente dedicata alle forme di riuso creativo delle immagini, ha celebrato la forza rigenerative delle idee, della memoria e delle opere audiovisive che, come fiori che nascono e muoiono e poi rinascono ancora, vivono molteplici esistenze: si perdono e si ritrovano, decadono e si rigenerano attraverso sempre più sofisticati interventi di recupero fisico, accelerazioni tecnologiche e sorprendenti gesti artistici di risemantizzazione. Più di 100 opere in mostra in 10 diverse location concentrate nel cuore di Trastevere, accompagnate da un prestigioso parterre di ospiti. Tra gli altri: Leos Carax, Macie J. Drygas, Luciana Fina, Federica Foglia, Johan Grimonprez, David Lang, Bill Morrison, Miranda Pennell, Eyal Sivan, Lina Soualem, Tamara Stepanyan, Andrei Ujică, Tomasz Wolski. Oltre ogni rosea aspettativa il numero degli spettatori che anche quest’anno hanno voluto seguire il cine-percorso sovversivo, che intende l’archivio come irrequieto luogo di conservazione che valorizza la dimensione vivente dei suoi tesori, nella coabitazione di materie ribelli. UnArchive si è mostrato nella sua piena germinazione, fertilizzato da sguardi umidi, gravidi di emozioni, fioriture nutrienti, materia viva per film, panel, incontri, performance, cine-concerti, in uno scambio genetico di componenti aliene al cinema stabilizzato. Un mosaico sempre più multidimensionale, composito e imprevedibile che in questa edizione ha ampliato le collaborazioni e aumentato il numero dei partner (ambasciate e istituti culturali esteri, istituzioni locali ed enti privati). Di grande importanza la significativa convergenza con le altre due principali cineteche della Capitale: la collaborazione storica con l’Archivio Luce e il sostegno del CSC – Cineteca Nazionale. Per la comunità degli archivi non si tratta soltanto di mostrare le più importanti produzioni di found footage al mondo, ma anche di uno spazio di discussione critica, un luogo in cui il riuso di immagini (e suoni) nelle forme e pratiche più diverse assume la valenza di uno specchio, una rappresentazione nella quale provare a ritrovarsi, riconoscersi, capire il senso della nostra società contemporanea per abbracciare l’incertezza e sognare una modernità più equa e solidale.
La giuria internazionale, composta da Federica Foglia, Costanza Quatriglio ed Eyal Sivan, ha assegnato i premi ufficiali del concorso internazionale privilegiando lavori capaci di interrogare criticamente il materiale d’archivio e di restituirlo a nuove forme, significati e sensibilità. Il premio per il Miglior utilizzo creativo del materiale d’archivio è andato a TRAINS di Macie J. Drygas, un film che si è distinto per la sua radicale semplicità e per la profonda fiducia nel potere evocativo del cinema e nel suo potenziale di trasformazione politica dello sguardo sul passato. Il premio per il Miglior lungometraggio è stato assegnato a SOUNDTRACK TO A COUP D’ÉTAT di Johan Grimonprez, una vera opera di resistenza, che affronta la responsabilità storica del proprio paese con rigore e intensità artistica. Il premio per il Miglior cortometraggio è stato attribuito a MANN NUMBER 4 di Miranda Pennell, invito a riconsiderare la funzione stessa del "guardare" in relazione al potere. Menzione speciale per il lungometraggio è andata a MY ARMENIAN PHANTOMS di Tamara Stepanyan, per la capacità di intrecciare il racconto personale con quello storico del popolo armeno, offrendo una nuova luce su un cinema ancora troppo poco conosciuto e valorizzato.
Tra gli eventi speciali grande emozione ha suscitato la proiezione dell'ultima opera di uno dei maestri della storia del cinema, un autore che ha fatto della memoria individuale e collettiva (Heimat) il cuore pulsante della sua estetica cinematografica. Con SUBJECT: FILMMAKING, a partire dai film ritrovati dei suoi laboratori di cinema nelle scuole, Edgar Reitz con Jörg Adolph hanno offerto una riflessione extratemporale sul senso della vita e del cinema, sul tempo e sul mondo che cambia, in perfetta sintonia con lo spirito trasformativo di UnArchive.
Infine, nell'ottantesimo anniversario del 25 aprile, è stato presentato in collaborazione con la Fondazione Home Movies LA LIBERAZIONE, UN FILM DI FAMIGLIA, montaggio di immagini amatoriali che testimoniano il periodo che va dalla caduta del fascismo alla Liberazione, culminando negli ultimi dieci giorni di aprile del 1945.