Esperti, accademici, rappresentanti politici, amministratori locali e società del settore si sono incontrati a Palazzo Wedekind in Roma per confrontarsi sul tema della mobilità urbana, analizzare dati e comportamenti dei cittadini, definire le sfide e individuare azioni politiche efficaci. Promosso da Think “The Urban Mobility Council”, lanciato nel 2022 da Unipol per promuovere una piattaforma permanente di discussione, condivisione di idee, per costruire la mobilità sostenibile del futuro, il convegno ha aperto i lavori con il sondaggio curato da YouTrend nel quale è emerso che la mobilità in Italia, soprattutto quella urbana, è ancora dominata dall’auto privata. Oltre il 55% degli intervistati ne fanno uso quotidianamente per recarsi al posto di lavoro, impiegando in media circa un’ora del proprio tempo. La scelta è condizionata da priorità che riguardano la convenienza economica e la flessibilità di orari e destinazioni. La maggioranza degli interrogati continua a ritenere che le auto migliori siano quelle a combustione, è contraria alle ZTL e all’installazione di dispositivi elettronici (i cosiddetti “Green Box”) per monitorare le emissioni inquinanti del proprio veicolo. Una ricerca del Politecnico di Milano in collaborazione con UnipolTech, recentemente pubblicata sulla rivista scientifica Nature, ha invece dimostrato l’utilità di queste scatole telematiche, che analizzano stile di guida, chilometraggio e velocità, in quanto basate su un processo di misurazione delle emissioni "veicolo-centrico", che consente di classificare ciascuna automobile calcolando le emissioni effettive. Dallo studio è emerso che un’auto Euro 4 guidata in modo consapevole può inquinare meno di una Euro 6 guidata male. Questo significa che le emissioni dipendono non solo dalla tecnologia ma anche dal comportamento. Il modello, dunque, introduce un sistema meritocratico, che premia i comportamenti virtuosi e consente politiche personalizzate, come ad esempio l’accesso alle ZTL non in base all’età dell’auto ma alle emissioni effettive, riducendo così l’onere economico per chi non può permettersi un veicolo nuovo.
Sergio Savaresi, Direttore Dipartimento Elettronica, Informazione e Bioingegneria, Politecnico di Milano e Membro del Comitato di Indirizzo The Urban Mobility Council, ha dichiarato: “L’attuale e-Mobility index (compatibilità funzionale ed economica del passaggio all’elettrico delle auto private) calcolato su tre città italiane, ci conferma che una transizione sostenibile verso la mobilità elettrica non potrà essere rapida, in quanto dovrà passare attraverso un cambio dei modelli di mobilità, e non semplicemente essere una sostituzione di auto a combustibile fossile”. Il futuro della mobilità deve essere dunque condiviso, misurabile e responsabile. Non può essere disegnato solo a colpi di decreti, ma deve fondarsi su una visione sistemica capace di integrare comportamenti individuali, innovazione tecnologica e governance pubblica.