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SPOLETO FESTIVAL DEI DUE MONDI

Sessantottesima edizione

27 giugno – 13 luglio 2025

 

Opera, Musica, Danza, Teatro, Arte e Performance animano il ricchissimo programma della 68° edizione del Festival dei Due Mondi di Spoleto che ha in calendario più di 700 artisti da 14 Paesi impegnati in oltre 60 spettacoli. L’indirizzo della direzione di Monique Veaute, al suo ultimo anno, prosegue nel solco del dialogo interdisciplinare sotto il tema IL CANTO DELLA TERRA che assume la partitura Das Lied von der Erde di Gustav Mahler per irradiarla sull’intero cartellone, puntando a ridefinire i linguaggi dell’arte, sperimentare nuove connessioni, individuare nuovi punti di intersezione. 

 

OPERA E TEATRO MUSICALE

Ad inaugurare la kermesse è l’opera Hadrian del compositore newyorkese Rufus Wainwright, ispirata al bestseller Memorie di Adriano di Marguerite Yourcenar, che vede salire sul podio Johannes Debus per dirigere la Malta Philharmonic Orchestra e il Coro del Teatro Lirico Sperimentale di Spoleto. La proposta di Teatro Musicale prosegue con: Carnets de là-bas, lavoro ideato dalla violoncellista Sonia Wieder-Atherton insieme all’artista visivo e regista d’opera Clément Cogitore; una nuova produzione dello spettacolo Novecento, il famosissimo testo di Alessandro Baricco, raccontato dal suo autore e interpretato dal pianista Stefano Bollani insieme al trombettista Enrico Rava; Woyzeck di Ersan Mondtag, geniale artista berlinese conosciuto per il suo approccio multidisciplinare e le sue regie distopiche; The Great Yes, The Great No, opera dalla molte dimensioni dell’artista sudafricano William Kentridge, che unisce teatro, oratorio e opera da camera per raccontare il viaggio di un transatlantico da Marsiglia alla Martinica.

 

 

MUSICA

Oltre al ciclo dedicato al repertorio liederistico, che ospita una collezione di voci di livello internazionale, e ai concerti che vedono protagoniste le due orchestre residenti al Festival, l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia e la Budapest Festival Orchestra, alle quali si aggiunge l’Ensemble di percussioni del Teatro alla Scala di Milano, si segnalano le serate con Rufus Wainwright, quella con la musica elettronica di Ben Böhmer e quella con Anoushka Shankar, regina del sitar che ha fatto dello strumento principe della tradizione indiana la chiave del proprio innovativo linguaggio musicale. 

 

 

TEATRO

La proposta teatrale presenta in prima assoluta i progetti di alcuni tra i migliori drammaturghi italiani, con una particolare attenzione per i testi letterari della nostra tradizione e della contemporaneità. Si comincia con Prima del Temporale, con Umberto Orsini nel ruolo di un attore che prima di entrare in scena rivive alcuni momenti della sua lunga vita, e si prosegue con Luca Marinelli interprete delle Cosmicomiche di Italo Calvino, lo spettacolo Senza Titolo della compagnia #SIneNOmine diretta da Giorgio Flamini e formata dai detenuti della Casa di Reclusione di Spoleto, la riproposizione di Edipus di Giovanni Testori, uno dei più grandi successi di Federico Tiezzi e Sandro Lombardi, per arrivare al romanzo di Giovanni Grasso L’amore non lo vede nessuno per regia di Piero Maccarinelli.

 

 

DANZA 

La rilevanza della musica contraddistingue quest’anno tutti i lavori coreografici. Gustav Mahler si fa linguaggio vivo di corpi e di suoni nel nuovo spettacolo della compagnia di circo contemporaneo Circa. Nel centocinquantesimo anniversario della nascita di Maurice Ravel, il coreografo Shahar Binyamini affronta per la seconda volta nella sua carriera il celebre Bolero. Le musiche originali per il nuovo spettacolo della Sydney Dance Company guidata da Rafael Bonachela portano la firma di Bryce Dessner, leader dei The National e vincitore di un Grammy. Su Didone ed Enea di Henry Purcell si muovono i danzatori della coreografa andalusa Blanca Li, che ricopre il palcoscenico d’acqua per farli scivolare, pericolosamente attratti e respinti dal desiderio e dalla paura dell’abbandono. 

 

 

ARTE

Ricco il programma espositivo dedicato all’arte. Oltre a Pensieri fuggitivi, un’ampia selezione di opere realizzate negli ultimi anni da William Kentridge, anche In scena. L’arte dei costumi al Festival di Spoleto che celebra i grandi costumisti che hanno collaborato con il Festival, la mostra Unhappen Unhappen Unhappen – Pepper’s Ghost Dioramas che presenta quattro diorami animati realizzati da Anathi Conjwa, William Kentridge, Micca Manganye e Sabine Theunissen con la tecnica Pepper’s Ghost,  e quella Segni di Speranza dai luoghi del sisma che ispirata al tema giubilare “Peregrinantes in spem” propone opere restaurate dopo il sisma del 2016, scelte per il loro valore identitario, con una particolare attenzione a Norcia, Preci e ai loro territori. 

 

 

PROGETTI SPECIALI

Intorno al cartellone ufficiale una fitta proposta di appuntamenti collaterali e speciali che fanno di Spoleto un luogo vivo della creazione artistica: premi, istallazioni d’arte e mostre, incontri con gli artisti.  Tra i tanti eventi  si segnala la collaborazione con l’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica Silvio d’Amico con la rassegna teatrale e i laboratori, il rinnovato sodalizio con Rai Per la Sostenibilità-ESG all’interno dei progetti sulla sostenibilità sociale, economica e ambientale avviati dalla Fondazione e la rassegna di La MaMa Spoleto Open che raccoglie le esperienze dei più talentuosi attori, registi e compagnie emergenti del panorama internazionale, arricchita quest’anno di una programmazione speciale per i piccoli spettatori. 

 

 

Per il programma dettagliato: www.festivaldispoleto.com