Il carnevale affonda le radici in antiche tradizioni culturali, risalenti alla Grecia e alla Roma Repubblicana dove ogni anno in dicembre si svolgevano festeggiamenti in onore di Saturno, antico dio romano della seminagione. Saturno era stato il dio dell'età dell'oro, quando gli uomini vivevano felici, in una era mitica nell'abbondanza di tutte le cose e in perfetta eguaglianza fra loro; tali condizioni si volevano rievocare nei Saturnali, durante i quali si festeggiava, con conviti e banchetti, la copiosità dei doni della terra; concedendo agli schiavi la più larga licenza si rappresentava inoltre l'antico mito legato a Saturno.
Chi partecipava ai saturnali usava scambiarsi l'augurio “Io Saturnalia”, insieme a piccoli doni simbolici, le “strenne”. Con l’avvento del cristianesimo il Carnevale fu messo da parte. Nel Medioevo ricominciò ad essere celebrato soprattutto con banchetti, danze e rituali dedicati alla terra e all’agricoltura. Solo durante il Rinascimento i festeggiamenti carnevaleschi ripresero in pieno: tutte le classi sociali partecipavano in massa a feste opulente e i potenti organizzavano spettacoli per il divertimento di tutti.
Risalgono a tale periodo le mascherate sui carri accompagnate da canti dette “Trionfi”. Celebre, a Firenze, il “trionfo di Bacco e Arianna” opera di Lorenzo de’ Medici. In quel tempo, nella Roma pontificia si svolgevano invece la corsa dei barberi (cavalli da corsa) e la gara dei moccoletti accesi in cui i partecipanti cercavano di spegnere i moccoletti altrui. Riprese anche l’usanza di mascherarsi; dietro la maschera i poveri potevano fingersi ricchi e i nobili diventare persone qualunque, mescolandosi tra la folla.
Anche la consuetudine di gettare i coriandoli risale al Rinascimento; a essere scaraventati in aria allora erano semi di coriandolo, o di mandorle, glassati con lo zucchero. Il carnevale oltre a costituire una manifestazione del folklore locale, ha anche declinazioni religiose, sociali e culturali. Come rito collettivo s’inquadra in un ciclico dinamico segnando un risveglio, una rinascita; è anche il periodo in cui “Semel in anno licet insanire”, locuzione latina che invita a uscire dalle convenzioni una volta l’anno sconvolgendo, in modo ludico, gli obblighi e le gerarchie sociali.
Il termine carnevale, secondo l’etimologia più diffusa, deriverebbe dal latino carnem levare (privarsi della carne), a indicare l’ultimo banchetto che si tiene il giorno prima del Mercoledì delle Ceneri, il Martedì Grasso. Le Ceneri infatti ricorrono il mercoledì precedente la prima domenica di Quaresima. Dunque il carnevale si svolge ogni anno in un periodo differente, in quanto dipende dalla data (variabile) in cui cade la Pasqua. Quest’anno il Martedì Grasso ricorre il 13 febbraio.