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Sulle tracce di Mario Finzi in attesa del Giorno della Memoria

 

Tra le varie iniziative che in questa settimana precedono la celebrazione del Giorno della Memoria (27 gennaio), in cui il mondo ricorda l’orrore dell’Olocausto, giovedì 25 gennaio 2024 alle ore 11 presso il Cinema Lumière della Cineteca di Bologna all'interno del complesso Manifattura delle Arti, verrà proiettato il docufilm “Sulle tracce di Mario Finzi” (Regia di Massimo Manini), alla presenza della comunità ebraica bolognese e delle autorità cittadine. L’occasione è di raccontare la storia del musicista Mario Finzi, figura ancora non molto conosciuta tra quelle riprese dal cinema o dalla letteratura che subirono la persecuzione e lo sterminio, in quanto ebrei, per mano del nazifascismo.  Eppure la parabola esistenziale di Finzi è di estremo interesse, con vari aspetti significativi che riportano alle tensioni del nostro tempo, sulla nostra complicata contemporaneità. Finzi era un giovane ebreo, attento conoscitore della musica e del diritto che visse in prima persona i tragici eventi delle leggi razziali prima e del secondo conflitto mondiale. DI fronte a tanto orrore, Mario decise di agire prima durante il fascismo e poi nella Bologna occupata dai nazisti. Lui, ebreo e perseguitato, fu l’eroe silenzioso che aiutava gli ebrei come lui con la luminosa esperienza della Delasem e di Villa Emma per poi subire il destino della deportazione, prima a Buchenwald e poi ad Aushwitz, dove morì in seguito a una grave malattia polmonare. Oltre ad alcune notevoli composizioni musicali, Mario Finzi ha lasciato un importante corpus di lettere all’amico Fabio Fano e una meditazione, scritta poco prima dell’arresto, che è una profondissima, commovente riflessione sul senso del male e della violenza. I suoi scritti permettono di restituire, anche senza mediazioni narrative di sorta, la sua anima ed il senso delle sue scelte. 

 

L’opera documentaria che lo ricorda e onora, muovendosi tra diversi livelli, linguaggi e tipologie di materiali, racconti la straordinaria storia di una vita in cui il coraggio dell’eroe è tutt’uno con l’identità dell’artista e la fragilità dell’uomo, in un’idea di impegno civile e di poter opporsi alla violenza senza armi che può risuonare con forza nella coscienza di tutti noi.