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Giornata Mondiale dell'Alimentazione:

l’agricoltura sostenibile alla base della nostra salute alimentare

La Giornata Mondiale dell'Alimentazione è celebrata ogni anno in tutto il mondo il 16 ottobre per commemorare la data di fondazione dell'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'Alimentazione e l'Agricoltura (FAO), avvenuta nel 1945. La giornata è diffusamente celebrata da molte organizzazioni che si occupano di fame e sicurezza alimentare.

 

A questo proposito, negli ultimi decenni, la ricerca scientifica sta evidenziando in modo sempre più marcato l'importanza di realizzare sistemi agroambientali sostenibili, che permettano di mettere a disposizione della collettività prodotti agricoli nutrienti, sicuri, utilizzabili anche nel campo della nutraceutrica, in seguito all'estrazione di bio-molecole, con costi accessibili e ridotti impatti negativi sull’ambiente. 

 

A livello globale, infatti, le produzioni agricole e le filiere alimentari sono ancora troppo spesso dispendiose e poco sostenibili ed esercitano una notevole pressione sulle risorse naturali, in quanto degradano e, nei casi più gravi, portano alla completa distruzione di interi habitat e all'estinzione di specie di particolare interesse naturalistico.

 

Sempre più spesso quindi si sente parlare negli ultimi anni di una produzione agricola sostenibile, che favorisca una corretta alimentazione e, al tempo stesso, fornisca prodotti chiave per la salute umana e consenta il mantenimento di habitat naturali in buono stato di conservazione. 

 

Un esempio di produzione agricola sostenibile viene dal progetto TATARICUM,  che vede tra i partner anche l'Università di Milano Bicocca. Il progetto ha previsto il recupero di terreni abbandonati di montagna in alta Valtellina e l’occupazione di persone in condizioni di svantaggio, grazie alla ripresa dell’antica coltura di grano siberiano tatarico (Fagopyrum tataricum), parente rustico del grano saraceno (Fagopyrum escuentum), adatto ad essere coltivato in diverse condizioni climatiche. 

 

Il grano siberiano tatarico può essere utilizzato per la produzione di piatti tipici come pizzoccheri e dolciumi e, secondo i risultati degli studi genetici e nutraceutici condotti nel corso del progetto, vanta numerose proprietà funzionali, legati alla presenza di elevate concentrazioni di composti antiossidanti quali fenoli, rutina, e quercitina. Tali sostanze, riducendo la pressione sanguigna, possono essere utilizzate per la preparazione di integratori per gli sportivi e come coadiuvanti nella prevenzione di problemi cardiovascolari. 

 

I risultati degli studi condotti durante il progetto, evidenziano come il grano siberiano rappresenti un prodotto strategico per creare una filiera corta, che permetta in primo luogo di rilanciare in alta Valtellina un’economia agricola di montagna rispettosa dell’ambiente naturale e di ottenere al tempo stesso molecole e composti ad elevato valore aggiunto per la salute umana. 

 

Il caso del grano siberiano rappresenta quindi un ottimo esempio dell'importanza di sviluppare modelli agroalimentari sostenibili ed è auspicabile che progetti come quello recentemente condotto in Valtellina interessino un numero sempre maggiore di specie e realtà locali sul territorio nazionale.