Spoleto66: l’arte al cuore dell’Italia
Il Festival delle arti performative più antico d’Italia alza il sipario sulla sessantaseiesima edizione, in programma quest’anno dal 23 giugno al 9 luglio 2023, e trasforma ancora una volta Spoleto nella città delle arti, sempre con la Direzione Artistica di Monique Veaute e con Rai quale Main Media Partner.
La missione fondante rimane senza tempo, così come l’atmosfera di un luogo che per tre settimane mescola la realtà con la finzione, la quotidianità con la magia del teatro, gli artisti con gli spettatori, mettendo in relazione Musica, Opera, Danza, Teatro, Arte attraverso la creatività dei migliori artisti e delle migliori compagnie internazionali.
Il rapporto tra l’uomo, la natura e le altri specie viventi sul pianeta attraversa tutto il programma che si interroga sui sentimenti delle relazioni umane, amore e morte, identità e diversità, giustizia e discriminazione
Il Festival spazierà, come sempre, tra spettacoli di Musica, Opera, Danza, Teatro, Arte interpretati dai migliori artisti e da eccellenti compagnie internazionali, a cominciare dal concerto di apertura della manifestazione venerdì 23 giugno in Piazza del Duomo che ospiterà l’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia e il direttore ceco Jakub Hrůša e finire con il concerto di domenica 9 luglio (Piazza Duomo) eseguito dall’ Orchestra di Santa Cecilia diretta da Antonio Pappano.
In mezzo più di 60 spettacoli, anteprime nazionali ed assolute, oltre 500 artisti e più di 30 compagnie.
Intorno al cartellone ufficiale gli appuntamenti collaterali e gli eventi speciali fanno di Spoleto un luogo vivo della creazione artistica dei nostri giorni: incontri con gli artisti, premi, istallazioni d’arte e mostre.
Nell’ambito delle iniziative sul tema della sostenibilità ambientale, realizzate anche in collaborazione con Rai Per la Sostenibilità-ESG e Rai Umbria, sabato 8 luglio (Teatro Caio Melisso Spazio Carla Fendi) il Festival dei Due Mondi ospita l’incontro con Stefano Mancuso, lo scienziato nominato da Repubblica tra i venti italiani destinati a cambiarci la vita e inserito dal New Yorker nella classifica dei “world changers”. Tra i maggiori studiosi del mondo botanico, Mancuso ha dedicato la sua vita accademica a dimostrare che le piante sono dotate di intelligenza. Vere e proprie reti viventi, organismi sociali sofisticati ed evoluti dalle straordinarie capacità di adattamento, secondo Mancuso le piante ci offrono le soluzioni tecnologiche di cui non potremo fare a meno nel nostro futuro.
Per tutte le informazioni consultare il sito www.festivaldispoleto.com.