Calcio \ Serie A


Stampa

La Juventus batte il Livorno ed è prima

Inter bloccata sul pari a Bologna. La Fiorentina cade con l'Udinese. Lazio acciuffa la Samp 1-1 al 94'. Lunedì sera Roma-Cagliari

di Nicola Iannello

La Juventus passa a Livorno e scavalca la Roma in testa alla classifica (+2 punti), in attesa del posticipo del lunedì dei giallorossi che ospitano il Cagliari. Il tonfo del Napoli a opera del Parma nell’anticipo non è sfruttato dalle inseguitrici. La  Fiorentina cade a Udine mentre l’Inter è fermata sul pari a Bologna. I partenopei conservano solitari il terzo posto. Sfuma nel recupero il debutto con vittoria di Mihajlovic sulla panchina della Sampdoria: la Lazio pareggia al 94’. Rotondo successo del Torino sul Catania. In coda, vince il Sassuolo contro l’Atalanta.

Al ‘Picchi’ la Juventus regola 2-0 gli amaranto. Nicola schiera un 3-5-2, con Siligardi ed Emeghara di punta. Conte, alle prese con infortuni, squalifiche e rientri di nazionali, fa giocare Vidal in difesa con Chiellini e Cáceres, mentre sceglie Tevez e Llorente come coppia d’attacco. Nella prima frazione, i bianconeri controllano il gioco ma tentano la via della rete solo con conclusioni da lontano. Le reti nella ripresa. Pogba rifinisce da destra, Llorente piazza la zampata vincente dal centro dell’area (63’). Il raddoppio parte ancora dai piedi di Pogba che pesca Llorente in area, lo spagnolo difende palla e la offre a Tevez che con una rasoiata fa secco Bardi (75’): per l’Apache è il settimo centro in serie A. Conte concede la passerella alla coppia gol e manda in campo Vucinic e Quagliarella (mercoledì in Champions c’è il Copenaghen). A referto anche un autopalo di Coda che in tuffo di testa anticipa Pogba. Juventus capoclassifica con 34 punti, Livorno a quota 12.

Il pari del ‘Dall’Ara’ nel posticipo lascia l’Inter al quarto posto. L’1-1 dà respiro all’asfittica classifica del Bologna, i nerazzurri sono puniti dall’eccessiva imprecisione. Vantaggio dei felsinei in apertura con il contropiede orchestrato da Diamanti e Cristaldo e finalizzato da Kone al 12’. Palacio ha subito la palla del pareggio su uno scivolone di Natali (parecchio incerto per tutta la partita), bravissimo Curci a chiudere la porta. Nerazzurri in difficoltà per qualche minuto, poi una serie di occasioni: Palacio colpisce male di testa da ghiotta posizione; Taider e Pereira crossano e controcrossano con il pallone che attraversa due volte lo specchio della porta vuota; una punizione di Guarin tocca la faccia alta della traversa. Il pari arriva a inizio ripresa (51’) con la conclusione di Jonathan deviata da Sorensen a beffare Curci. L’Inter insiste. Curci è determinante su Guarin e toglie le castagne dal fuoco ai suoi e all’arbitro Banti, a cui era sfuggito il nettissimo fuorigioco del colombiano sull’assist di Alvarez. Ancora Guarin calcia alto da pochi passi. Il Bologna sparisce dal campo, gli ospiti premono. In pieno recupero due clamorose occasioni. Rolando impegna di testa Curci, poi Juan Jesus, su sviluppo di un corner, prende in pieno la traversa.

L’Udinese riscatta le due sconfitte casalinghe consecutive piegando una Fiorentina che ha fatto più punti fuori che in casa. Al ‘Friuli’ è 1-0. Centesima panchina bianconera per Guidolin, che schiera una formazione compatta con Fernandes a sostegno dell’unica punta Di Natale. Joaquin e Cuadrado ai lati di Giuseppe Rossi nel dispositivo tattico di Montella. Buona occasione per Cuadrado che però spara su Brkic in uscita. Il gol che si rivela decisivo per i padroni di casa lo segna Heurtaux che entra in spaccata sul secondo palo su una punizione dalla sinistra di Di Natale prolungata di testa da Pereyra (34’). Nella ripresa Muriel, subentrato a Di Natale, si vede negare il gol in contropiede da Neto. Fiorentina ferma a 24 punti, l’Udinese sale a 16.

A Marassi, Sampdoria Lazio 1-1. Mihajlovic, ex giocatore di entrambe le squadre, prova a salvare i doriani, dopo aver lasciato la guida della nazionale serba, rivoluzionando il modulo di Delio Rossi. Il neotecnico dei blucerchiati manda in campo un 4-2-3-1 con Pozzi unica punta (Eder squalificato) supportato da Krsticic, Gabbiadini e Wszolek. Petkovic risponde con il 3-4-3, con Candreva, Floccari e Keita (il senegalese naturalizzato spagnolo, classe 1995) di punta; Biglia, Ederson e Hernanes sono in panchina, Klose ancora indisponibile. Primo tempo con pochi sussulti. Konko salva su Pozzi innescato da Gabbiadini. In apertura di ripresa, Krsticic si fa espellere per una brutta entrata su Ledesma che gli vale il secondo cartellino giallo. La Samp non risente dell’inferiorità numerica e passa al 67’: Soriano segna di testa dopo una mischia seguente a una respinta di Marchetti su tiro da fuori di Gabbiadini (e palla che danza sulla traversa). Sembra fatta, ma in pieno recupero Cana, in proiezione offensiva, approfitta di una sponda di petto di Floccari e si inventa il gol del pari (94’). Lazio a 17, Sampdoria terz’ultima a 10 col Bologna.

Il Torino strapazza il Catania (a secco di vittorie in trasferta) 4-1. Classico 4-3-3 per Ventura, con Cerci, Immobile ed El Kaddouri tridente offensivo. Schieramento speculare per De Canio (senza Izco e Almiron, recupera Plasil come esterno destro del centrocampo a tre), che in avanti si affida a Castro, Maxi Lopez e Keko. Vantaggio granata di Immobile (al quinto successo personale) che approfitta di una goffa caduta di Legrottaglie, che manca il controllo del pallone, per fulminare Andujar (10’). Raddoppio di El Kaddouri ancora su incertezza della retroguardie etnea (34’). In avvio di secondo tempo il Catania accorcia le distanze: assist di Maxi Lopez per Leto (entrato per Castro nel finale del primo tempo), tiro deviato da un difensore che diventa imprendibile per Padelli (50’). È un’illusione. Su angolo da sinistra Moretti schiaccia di testa mettendo il pallone sul secondo palo (59’). Il poker granata è questione di minuti. Andujar respinge su conclusione ravvicinata di Immobile, ma nulla può sulla stoccata di El Kaddouri (61’). Torino a 15 punti, Catania ultimo a 9 col Chievo.

Terzo successo del Sassuolo che supera l’Atalanta 2-0. Di Francesco non rinuncia al 3-4-3, con Berardi (classe 1994), Zaza e Floro Flores in avanti. Rombo a centrocampo per Colantuono, con Maxi Moralez vertice alto alle spalle di Denis e Livaja (il tecnico è costretto a due cambi nel primo tempo, con Scaloni per Bellini dopo appena 6’ e Cazzola per Stendardo al 27’). Vantaggio Sassuolo con Zaza (al quarto gol in campionato) sugli sviluppi di una punizione di Berardi respinta da Consigli (63’). Raddoppio col settimo centro di Berardi, che approfitta di un rimpallo favorevole (67’). I neroverdi restano in dieci per il doppio giallo ad Antei (76’), ma è troppo tardi per la rimonta atalantina. Sassuolo a 13 punti come il Cagliari, Atalanta a 16 col Parma.