Ennio Morricone, l’autore che ha regalato indimenticabili colonne sonore alla storia del cinema, compie 85 anni e festeggia in piena attività con una serie di concerti che lo vedono impegnato nella direzione delle sue musiche da film oggi a Minsk in Bielorussia, il 13 e 14 novembre al Crocus City Hall di Mosca, il 24 e 26 novembre in Cile (prima a Santiago presso lo Estadio, poi Monticello di San Francisco de Mostazal), il 10 dicembre in Bulgaria (all'Arena Armeec Hall di Sofia). L'anno nuovo porterà in tour in Usa per due concerti, il primo a Los Angeles il 20 marzo al Nokia Theatre, e il secondo a New York, il 23 marzo al Barclays Center di Brooklyn.
L'età non sembra aver scalfito la creatività di questo artista che nella sua carriera ha composto colonne sonore per più di 450 film, rifiutando almeno altrettante proposte. Morricone ha regalato alla storia della musica per il cinema pagine memorabili, come 'C'era una volta in America', ultimo frutto del sodalizio artistico con Sergio Leone, ma anche 'Gli intoccabili' di Brian De Palma, 'Novecento' di Bernardo Bertolucci, e ancora 'Malena', 'La sconosciuta', 'Baaria' e 'La migliore offerta' di Giuseppe Tornatore, solo per citarne alcuni.
Riservato e poco avvezzo al clamore dei media, Morricone, sottolinea sempre di non avere rimpianti: "Ho fatto tutto quello che volevo fare, e quando ho detto di no ho fatto scelte precise che non rimpiango: o non volevo lavorare con quel regista o avevo già preso troppi impegni. Un tempo facevo anche tre-quattro cose insieme. Adesso meno. Non voglio essere preoccupato. Prendere l'incarico di una colonna sonora è una grande responsabilità. Ma a volte l'amicizia per un regista mi ha aiutato a sacrificarmi".
Autore prolificissimo, Morricone ha iniziato a comporre musica per film alla fine degli anni '50: "Ho tenuto una media di una decina di colonne sonore l'anno. Se si includono quelle per la tv anche di più (nel solo 2013 ha musicato le serie tv 'Ultimo 4' e 'Come un delfino') . Ma non è un granchè - si schermisce – se pensate a Bach o MoLzart quanto hanno scritto in pochissimi anni". Sul suo metodo di lavoro dice: "Ho sempre lavorato facendo sentire al regista la musica prima che andasse sul set perchè solo amandola la può mettere in risalto. E poi credo che sia un aiuto: è come fargli assaporare prima l'atmosfera che sentirà lo spettatore", spiega. Morricone ammette di riuscire a tenere un ritmo di lavoro incalzante grazie "ad una grande regolarità e semplicità": "Mi alzo presto al mattino, faccio ginnastica e cammino per casa. Vado a letto presto. Insomma cerco di mantenermi in forma con il cervello e con il corpo. Il momento miglior per creare musica? Verso le 8.30 del mattino", assicura.
Quanto al film più faticoso della sua carriera, non ha dubbi: "E' stato 'Malena' di Tornatore, ma non per problemi con il regista con cui vado molto d'accordo. Piuttosto perché ho escogitato e messo in pratica in quel film una maniera di registrare la musica del tutto diversa, con partiture registrate separatamente e sovrapponibili, che sono state unite poi in montaggio. Un lavorone ma il risultato credo sia stato buono", aggiunge parlando del soundtrack che gli è valso la quinta nomination all'Oscar nel 2001, l'ultima prima che nel 2007 Clint Eastwood, icona dei film western di Sergio Leone, gli consegnasse la meritatissima statuetta alla carriera.