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Il Napoli vince a Firenze

Poker della Juventus al Catania. Pareggio tra Milan e Lazio. Verona alla grande

Impresa del Napoli che passa a Firenze con la Fiorentina, mentre la Juve a Torino travolge il malcapitato Catania. Dunque le inseguitrici della lanciatissima Roma (che gioca nel posticipo all'Olimpico contro il Chievo) fanno la voce grossa nel turno infrasettimanale che vale la decima giornata. E la lotta per la testa della classifica si fa sempre più appassionante, anche se alla spalle delle tre si apre una voragine, dopo i pareggi dell'Inter (1-1 nell'anticipo nel tabù di Bergamo), la sconfitta dei viola e il pareggio a San Siro tra il Milan e la Lazio. E così al terzo posto in coabitazione con i nerazzurri di Mazzarri si issa il sempre più sorprendente Verona di Mandorlini.

Riflettori sul Franchi di Firenze. Nel primo tempo apre le danze al 12' Callejon con un gran sinistro al volo su cross di Higuain 'bucato' dal difensore viola Commper. I gigliati provano a reagire, anche se i partenopei di rimessa sono pericolosissimi. Al 28' l'arbitro Calvarese vede una spinta di Fernandez a Savic e fischia il rigore: dal dischetto va Giuseppe Rossi che spiazza Reina per l'1-1 (29'). Nono gol stagionale per Pepito, sempre più leader della classifica marcatori. Un minuto e i toscani colpiscono un palo con un gran tiro dalla distanza di Cuadrado. La formazione di Benitez passa di nuovo in vantaggio al 36': Mertens scambia con Higuain, poi entra in area e batte Neto con un sinistro a incrociare. Nel finale di frazione clamorosa occasione per Borja Valero che a tu per tu con Reina si fa ipnotizzare dall'estremo difensore napoletano. Nella ripresa la Viola si getta in avanti alla ricerca del pari, ma i partenopei si difendono con grande ordine e una difesa accorta davanti a Pepe Reina, sempre attentissimo. Il portiere spagnolo dice due volte di no a Pepito Rossi (uno con un intervento davvero strepitoso) e il bunker difensivo del Napoli regge. Nel finale sale sugli scudi il mediocre arbitro Calvarese che dispensa cartellini gialli per simulazioni che quasi mai ci sono. Giallo anche per Rossi al limte dell'area che però, forse, viene toccato. Poi nel finale il fischietto di Teramo espelle Maggio, fallo su Matos e secondo cartellino giallo. Ma i dubbi più forti restano sulla decisione di Calvarese in pieno recupero al 91': Cuadrado entra in area, dribbla tutti, poi anticipa Inler che lo colpisce sulla gamba. Per l'arbitro non è rigore, ma simulazione. Così per il colombiano arriva l'espulsione per doppia ammonizione. Oltre al danno la beffa, salterà così la gara di Meazza sabato prossimo contro il Milan. Resta comunque la straordinaria prova del Napoli di Benitez che si avvicina a due punti dalla capolista Roma. I viola di Montella scivolano al sesto posto, scavalcati anche dal Verona.

Non rallenta di certo la Juventus di Conte che, dopo aver battuto il Genoa 2-0, ne fa 4 allo Juventus Stadium al Catania. Bianconeri sempre padroni del gioco e in controllo, specie dopo il gol che sblocca la gara al 26': un tiro da fuori area di Vidal subisce una doppia deviazione (Guarente e Rolin) e si infila alle spalle di Andujar. Pochi minuti e lo Juventus Stadium festeggia il raddoppio su magistrale punizione di Pirlo che batte ancora il portiere del Catania Andujar, forse partito un poco in ritardo. Nella ripresa i bianconeri fanno tris grazie alla sesta rete di Tevez: al 66' infatti un tiro di Llorente rimpalla su un difensore e finisce all'attaccante argentino che scarta Andujar e deposita in rete. Chiude il conto al 73' Bonucci con un appoggio di piatto su assist di Giovinco. Nel finale siciliani in 10 per il secondo cartellino giallo a Guarente (84'). Poco altro da segnalare in chiave Catania che ci prova solo per un tempo. Juve di Conte dunque seconda in classifica con 25 punti, frutto di 8 vittorie, un pareggio e una sconfitta. Per il Catania di De Canio, penultimo in classifica, un altro stop (anche se preventivabile), dopo il pari all'esordio con il Sassuolo.

Incredibile quarto posto in classifica per il Verona di Mandorlini che al Bentegodi regola la Sampdoria, reduce da due successi di fila, con un classico 2-0. Primo tempo equilibrato, con gli scaligeri che provano a fare gioco e i doriani che controllano. Nella ripresa scaligeri in vantaggio al 50': bello scambio tra Juanito Gomez e Toni, con l'argentino che riceve, entra in area e batte Da Costa. Al 78' il raddoppio dei gialloblù con il solito Toni che in piena area, manca il primo tentativo, ma poi, con un preciso sinistro, supera ancora il portiere doriano. Per il Verona di Mandorlini un risultato storico: cinque vittorie nelle prime cinque partite interne, non era mai successo. E quarto posto in coabitazione con l'Inter, a quota 19 punti. Brutto passo falso per la Sampdoria di Delio Rossi che torna nelle zone pericolose, nonostante i due successi di fila negli ultimi due turni.

Finisce tra i fischi del Meazza la gara tra il Milan e la Lazio. Un uno a uno, che non accontenta nessuno, ma che certo sta meglio alla Lazio. Per Allegri, la cui panchina è sempre più a rischio, l'unica nota lieta è il ritorno al gol di Kakà, a segno con la maglia rossonera dopo 1613 giorni, quasi 4 anni e mezzo. Primo tempo anonimo, con pochissime emozioni. Più vivace la ripresa. Al 54' Balotelli appoggia a Kakà, che con un gran destro a giro, supera Marchetti: davvero un gran bel gol. Ma i rossoneri non riescono a controllare la reazione della Lazio. Così al 72' arriva il pari degli uomini di Petkovic: cross di Candreva per il colpo di testa in acrobazia di Ciani. Milan a quota 12 punti, a metà classifica, lontanissimo dalle posizioni di vertice, mentre la Lazio resta al settimo posto (15 punti).

Dopo il ko interno contro la Roma, riparte la marcia dell'Udinese che, con le unghie e con i denti, riesce a vincere in casa del Sassuolo, ottenendo il primo successo esterno della stagione. Friulani già in vantaggio al 19' su calcio di rigore: Ziegler cintura Basta in area, dal dischetto Di Natale non sbaglia. Quasi subito arriva il pareggio degli emiliani con Zaza che approfitta di un errore del difensore Naldo, entra in area e batte Brkic. Nella ripresa Udinese di nuovo a segno al termine di una bella azione di Pereyra finalizzata da Muriel (55'). Il Sassuolo regisce e mette sotto i bianconeri. Anche se nel finale è costretto a giocare con l'uomo in meno per l'espulsione dello stesso Zaza (rosso diretto per fallo su Gabriel Silva). Finale sofferto, ma alla fine resta il 2-1 per l'Udinese. Friulani in ottava piazza con 13 punti, così come l'Atalanta, mentre per il Sassuolo di Di Francesco c'è il penultimo posto in condominio con il Catania, a quota 6.

Torna al successo il Genoa di Gasperini che a Marassi batte il Parma con un gol del solito Gilardino, giunto a quota 4 reti, e cancella la sconfitta dello Juventus Stadium di domenica scorsa. Pronti-via e i rossoblù hanno l'occasione per passare in vantaggio: Benalouane atterra Fetfatzidis, per Russo è rigore, ma proprio Gilardino dagli undici metri si vede respingere il tiro da Mirante. Il Parma reagisce, va anche a segno con Cassano ma il gol viene annullato per (giusto) fuorigioco. Nel secondo tempo il grifone passa al 57' con Gilardino che di testa su cross di Biondini beffa Mirante. Genoa risale a quota 11 punti, una lunghezza in meno del Parma di Donadoni che, come spesso gli accade in questa stagione, gioca bene, ma raccoglie meno di quanto semina.

Emozioni a non finire al Picchi: Livorno-Torino finisce 3-3, al termine di una partita altalenante nel risultato. Al 4' granata in vantaggio: dirompente azione di Cerci che mette al centro per Immobile che supera Bardi. Tre minuti e i granata raddoppiano su corner del solito Cerci, Glik salta più in alto di tutti ed è 2-0. Al 25' inizia la rimonta dei toscani con il brasiliano Paulinho, giunto al suo quarto gol. Il pari del Livorno arriva al 33' con Greco che prende la mira e batte Padelli. Nella ripersa i toscani passano in vantaggio al 62' con un gran tiro dalla distanza di Emerson. Ma non finisce così e nel finale arriva il definitivo 3-3 del Torino grazie al rigore di Cerci (settima marcatura personale).

Il Bologna di Pioli fa il colpo andando a vincere al Sant'Elia 3-0 contro il Cagliari, punti pesantissimi in chiave salvezza. Bologna in vantaggio al 25': tiro da fuori di Kone, Agazzi respinge male, arriva Garics che insacca. Al 57' in contropiede gli emiliani raddoppiano, con Garics e Kone che si scambiano i compiti. Tre minuti e arriva il tris con un tocco di testa di Pazienza, dopo un errore della difesa sarda. Per il Cagliari quasi tutto il 2° tempo con l'uomo in meno per l'espulsione di Murru al 52'. Il Bologna sale così a quota 9 punti, una sola lunghezza in meno del Cagliari di Lopez, la cui panchina inizia a traballare.