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La Roma espugna Udine in 10, ripartono Napoli e Juve

Gol di Bradley dopo il rosso a Maicon, nono successo di fila dei giallorossi. Partenopei e bianconeri vincono 2-0. Fiorentina corsara sul campo del Chievo, Milan beffato a Parma al 94'

di Mauro Caputi

La Roma continua a correre, Juve e Napoli ripartono. Nove successi di fila per i giallorossi che tengono il +5 sulle dirette inseguitrici. Al quarto posto la Fiorentina aggancia l’Inter (che ha vinto l’anticipo del sabato).

A Udine la squadra di Garcia passa 1-0 con un gol di Bradley agli sgoccioli. Partita complicata, con i friulani che costringono spesso in affanno la capolista. Nel primo tempo si registrano un palo di Muriel e un salvataggio sulla linea di Castan su pallonetto di Gabriel Silva. Udinese sicuramente più attiva, risveglio della Roma nella ripresa. Maicon e Strootman si danno da fare per supplire alle assenze di Totti e Gervinho. Il brasiliano si avvicina al bersaglio, poi però (66’) per un fallo ingenuo su Badu si merita il secondo giallo e lascia i suoi in dieci. L’Udinese si rifà sotto, Di Natale è impreciso su un errore della difesa. Torosidis, di testa, impegna Kelava, quindi Bradley (entrato da 4’) azzecca la stoccata dal limite su servizio di Strootman all’82’. Inutile il forcing friulano, con la Roma ben arroccata in difesa e nemmeno troppo impegnata. Il nono successo di fila vale il record di vittorie a inizio torneo (insieme alla Juve di Capello nel 2005-06).

Le inseguitrici restano a distanza, ma ripartono dopo gli inciampi della scorsa settimana. La Juventus liquida 2-0 un Genoa rinunciatario oltre ogni razionalità. Un Perin in grande spolvero salva su Pogba e Llorente. Vidal incoccia la traversa con un tiro improvviso. Al 23’ Biondini aggancia Asamoah all’ingresso in area: fallo netto, Doveri assegna il rigore, il Genoa protesta per la posizione (il piede di Biondini sembra sulla linea, questione di centimetri). Dal dischetto Vidal fa centro. Gli ospiti non si scuotono, Perin è grande su Pirlo, Pogba allarga la mira. Al 36’ chiude lo score Tevez in serpentina dopo il servizio di Asamoah. Nel secondo tempo continua lo show del n.1 rossoblù: doppio intervento su Tevez e Llorente; comodo sull’incursione di Vidal; sicuro ancora su Tevez. Dall’altra parte Buffon fa lo spettatore non pagante.

Il Napoli aveva già fatto bottino pieno nell’anticipo dell’ora di pranzo superando 2-0 il Torino al ‘San Paolo’. I partenopei risolvono la gara nel primo tempo grazie a due rigori entrambi freddamente trasformati da Higuain. In entrambi i casi, però, la scelta dell’arbitro De Marco lascia più di qualche dubbio. Al 14’ il dribbling di Mertens sembra essere interrotto dallo sgambetto di Bellomo. I replay, mostrano impietosamente l’astuzia del belga che allarga la gamba e cerca il contatto col granata. Al 32’ gran botta di Fernandez e braccio di Glick, che però e vicinissimo e con l’arto attaccato al corpo. Al di là degli episodi, comunque, Torino dimesso e confusionario e Napoli più volte vicino al gol, con Insigne che manca diverse ottime occasioni. Nel finale c’è anche il rosso a Basha, che ferma Pandev lanciato a rete.

Importante successo in rimonta della Fiorentina sul campo del Chievo. Al ‘Bentegodi’ la squadra di Sannino apre lo score con Cesar, che anticipa tutti di testa su cross di Dramé al 13’. I viola, nei quali Giuseppe Rossi incide poco, crescono lentamente ma inesorabilmente, guadagnando campo pur senza accelerazioni improvvise. Per il cambio di passo serve Cuadrado, che proprio al 45’ salta il diretto controllore e chiude in gol con un bel diagonale. Il colombiano si ripete al 64’ sfruttando un assist involontario di Rossi. Sotto nel punteggio, il Chievo mostra i limiti nella costruzione del gioco. Nel finale Cuadrado va vicino al tris personale, ma trova un Puggioni impeccabile. Il Chievo è ora solo in coda alla classifica con quattro punti.

A Parma arriva la quarta sconfitta del Milan in questo campionato. I ducali s’impongono 3-2 trovando il gol-vittoria al 4’ di recupero. Da cardiopalmo, comunque, l’andamento del match, con i gialloblù che fanno bene nel primo tempo e capitalizzano le poche occasioni capitate. All’11’ Biabiany manda in confusione Constant e mette a centro area dove Parolo risolve dopo un rimpallo. La risposta del Milan è in un tiro a fil di palo di Poli. Nel minuto di recupero fa centro Cassano servito da una grande azione di Biabiany. Milan decisamente alle corde, Gargano non lo affonda: il tiro del centrocampista si schianta sulla traversa. E’ il 59’ e la partita cambia improvvisamente. Matri (subentrato a Balotelli, ammonito per simulazione nel primo tempo) inventa un diagonale che non dà scampo a Mirante (61’). Passano appena 2’ e su azione convulsa in area parmense Zapata prende la traversa e Silvestre ribadisce in gol. Subito Montolivo sfiora il clamoroso sorpasso con un tiro dal limite. Kakà si procura un paio di occasioni che impegnano Mirante. Nel finale Rosi allarga di poco la mira. Quindi (94’) punizione da lontanissimo di Parolo, Gabriel si fa sorprendere e il Parma si prende i tre punti.

Importante successo del Bologna, che si stacca dal fondo della classifica. Al ‘Dall’Ara’ il Livorno è battuto 1-0. Il gol-partita è opera di un colpo di testa di Crespo su cross di Cech al 3’. Immediata reazione dei labronici con Curci che alza la staffilata di Emerson. Ritmi altissimi e ospiti a fare la partita, i felsinei provano si muovono in contropiede. Il tema non cambia nella ripresa, ma alcuni buchi del Livorno favoriscono il Bologna che manca il raddoppio con Diamanti e Natali. Di poco a lato la conclusione di Siligardi, il Bologna risponde con Diamanti che sfiora l’incrocio. Nel complesso, i felsinei meritano per come hanno capitalizzato il gol-lampo.

Reti bianche in Catania-Sassuolo, partita di bassissima classifica avara di emozioni. Gli etnei, chiamati a fare qualcosa di più (in settimana De Canio ha sostituito Maran in panchina), subiscono anche il forfait di Barrientos oltre ai sei già noti fra squalifiche e infortuni. Pegolo sventa su Plasil e Bergessio nel primo tempo e su Tachtsidis nella ripresa. Ma a poco dalla fine i rossazzurri rischiano la beffa con Zaza, che evita il fuorigioco, salta Andujar e deposita incredibilmente a lato. Entrambe le compagini salgono a sei punti.
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Vlado Petkovic dà una spallata alle critiche e allontana (per ora?) i fantasmi dell'esonero: nel posticipo dell'Olimpico, la Lazio batte 2-0 il Cagliari e si rialza dopo la caduta di Bergamo. Partita a due facce. Fa impressione prima del via la panchina biancoceleste, dove restano seduti Hernanes, Ledesma e Klose. Le scelte del tecnico bosniaco, almeno inizialmente, non danno però grandi risultati: i padroni di casa, nel 1° tempo, faticano a trovare spazi, la manovra è troppo prevedibile e i sardi riescono a contenere con efficacia, ripartendo in velocità. Non ci sono vere occasioni da gol, ma è certamente il Cagliari a rendersi più insidioso. Esce di un soffio, complice anche una deviazione, il destro di Cabrera appena dentro l'area. Poi è Marchetti, con un'uscita provvidenziale, ad evitare il peggio su Astori. Altrettanto decisiva la chiusura di Novaretti su Ibarbo, lanciato verso la porta. Il colpo di testa di Perea, di poco alto, su cross di Candreva è l'unico spunto offensivo degno di nota della Lazio, che al rientro negli spogliatoi viene accompagnata dai fischi dei suoi tifosi, tutt'altro che soddisfatti. Si riparte con Miro Klose al posto dell'evanescente Ederson, mossa questa che cambia drasticamente il match: Candreva ispira dalla destra, lo stacco aereo del tedesco non dà scampo ad Agazzi (52'). Nemmeno due giri di lancette e un dribbling in area di Klose innesca il fallo di mano di Pisano: è rigore, Candreva chirurgico nell'esecuzione (55'). Ma quella della ripresa è tutta un'altra Lazio, che al 66' va vicinissima al tris: Perea manda sul palo di testa, ma stavolta Klose non è così lucido, visto che la sua conclusione ravvicinata sfila clamorosamente a lato. Il Cagliari, evidentemente colpito dall'uno-due biancoceleste, al 74' ha un sussulto con Astori, che sfiora la rete che avrebbe forse riaperto la sfida. Ci prova anche Daniele Conti su punizione (86'): gran botta, Marchetti respinge, da dimenticare il tap-in di Nainggolan. Il capitano dei sardi, su angolo di Cossu, accarezza di nuovo il 2-1 (91'), ma il suo colpo di testa manca di un metro il bersaglio. Sarà questa l'ultima emozione. Il Cagliari, seppur ko, si mantiene in zona tranquillità. La Lazio si 'sistema' invece al 7° posto e, soprattutto, fa un bel respiro dopo essere finita in apnea.