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Pokerissimo al Bologna, la Roma resta in testa solitaria

Alla Juve il derby di Torino, decide Pogba. Inter fermata dal Cagliari sull'1-1. Il Sassuolo rimonta la Lazio: 2-2. Prima vittoria per il Catania rudy_garcia_296

di Claudio Presutti

Roma sempre in testa, con autorità, dopo la sesta vittoria di fila in questo inizio di campionato. La Juventus fa suo il derby riprendendo così il Napoli (2-0 in casa del Genoa grazie a una doppietta di Pandev, successo costato la panchina a Liverani sostituito da Gasperini) al secondo posto. Pari dell'Inter che si stacca.

Il posticipo dell'Olimpico conferma la squadra di Garcia come lepre del torneo. Il Bologna si squaglia nel giro di pochi minuti, stordito dall'avvio veemente dei giallorossi. Apre le marcature Florenzi all'8', riprendendo la corta respinta di Curci sulla punizione di Pjanic. Balzaretti manca in diagonale il raddoppio che arriva al 17' dal preciso tiro a fil di palo di Gervinho. Al 25', ancolo per la Roma con Benatia libero di colpire da centro area. Finora la Roma non aveva mai segnato nei primi tempi. Felsinei annichiliti e incapaci di imbastire qualsiasi reazione, tranne un diagonale di Diamanti (a lato di poco). Nella ripresa il Bologna prova qualcosa. I gol, però, arrivano sull'altra sponda. Lo scatenato Gervinho (che poi verrà sostituito per godersi la standing ovation) confeziona la doppietta al 62'. A 5' dal termine Ljajic si infila nel corridoio e batte Curci con un delizioso pallonetto. Un 5-0 tondo a sei giorni dalla sfida di San siro contro l'Inter.

Nel derby della Mole ride soltanto la Juventus, con il Toro che vede allungarsi a 18 la striscia degli anni senza successi (da undici non segna una rete). All'Olimpico la Juventus passa 1-0 grazie ad un gol di Pogba. Primo tempo praticamente alla camomilla, nonostante sia un derby molto sentito. Il Toro di Ventura è guardingo, forse troppo, la Juve è più intraprendente, anche grazie alle accelerazioni di Tevez, sempre molto ispirato. Nel primo tempo da segnalare solo alcuni tentativi dalla distanza (Tevez, Cerci, Pogba e Marchisio), che però non sortiscono effetto. La gara si vivacizza nella ripresa, con i bianconeri che alzano il ritmo. Una gran parata di Padelli su Giovinco precede di pochissimo la rete che deciderà il match: sugli sviluppi di un corner di Giovinco, colpo di testa di Bonucci, Tevez (in posizione dubbia di fuorigioco) colpisce la traversa, riprende Pogba che insacca (54'). Il Toro fatica a reagire, anzi sono i campioni d'Italia ad andare più vicini al gol con Vucinic, ma il portiere granata Padelli c'è. Nel finale il Toro ci mette tutto quello che ha e si getta nella metà campo bianconera a caccia del pari, ma la difesa della Juve è attentissima e gli stessi Vucinic e Tevez danno una mano ai centrocampisti ripiegando a difesa dell'importantissimo successo.

Niente da fare, invece, per l'Inter cha a lungo sogna la vetta, ma poi viene ripresa sul pari da un Cagliari mai domo. A Trieste infatti finisce 1-1 tra i sardi e gli uomini di Mazzarri, ora al quarto posto in classifica. Il Nereo Rocco è allentato da una fitta pioggia, i nerazzurri, tanto turnover (dentro Rolando, Alvaro Pereira e Belfodil), partono molto bene e impegnano più volte Agazzi. Solo alla mezz'ora si vede Pinilla impegnare Handanovic. Ma con il passare dei minuti i sardi riescono a controllare sempre meglio le giocate dei milanesi. Nella ripresa Mazzarri inserisce prima Icardi e poi Palacio. Proprio il giovane attaccante argentino al 75' illude l'Inter portando i suoi in vantaggio con un colpo di testa ravvicinato al termine di una bella azione Palacio-Nagatomo, con preciso cross del giapponese per Icardi (seconda marcatura stagionale). L'Inter controlla, sembra non soffrire, poi nel finale arriva la beffa: un tiro dalla distanza di Nainggolan, complice una deviazione di Rolando, spiazza il portiere Handanovic e regala ala Cagliari l'1-1. Finale convulso, dentro anche Milito per Ranocchia, ma il risultato non cambia. Per i sardi è il quarto pareggio in sei partite.

Rallenta di nuovo la Lazio, fermata a Reggio Emilia sul 2-2 dal Sassuolo, reduce dal pari "impresa" di mercoledì al San Paolo col Napoli. Primo tempo equilibrato, con occasioni da una parte (due volte Zaza) e dall'altra (Candreva e Ciani), anche se sono gli emiliani a fare la partita. Succede tutto nella ripresa. Gli uomini di Petkovic prima passano i vantaggio al 50': Candreva dal corner pesca in mezzo all'area il brasiliano Dias, che, indisturbato, di testa schiaccia in rete. Tre minuti e arriva il raddoppio: Candreva, dopo uno scambio con Gonzales, ci prova da fuori con un gran sinistro che colpisce il palo e poi entra alle spoalle di Pegolo (53'). Il Sassuolo, due minuti dopo, riapre la gara, sempre da calcio d'angolo: Kurtic per lo stacco di Schelotto, anche lui in perfetta solitudine come accaduto poco prima Dias. La squadra di Di Francesco a questo punto ci crede e perssa la Lazio nella propria metà campo, collezionando numerose occasioni. La Lazio sbanda vistosamente ma regge grazie al portiere e alle chiusure della coppia centrale Dias-Ciani. Ma su una punizione (fallo di Dias su Floro Flores) Floro Flores da 25 metri con una gran botta beffa proprio Marchetti, non impeccabile in questa occasione.

Impressiona la marcia del Verona che al Bentegodi batte 2-1 il Livorno e aggancia il quinto posto, centrando il terzo successo interno su tre partite. Veronesi avanti a fine primo tempo con una gran punizione di Iturbe che, da oltre 25 metri, supera Bardi (40'). Per il paraguaiano, naturalizzato argentino, è il primo gol in serie A. A fine primo tempo c'è il pronto pareggio dei toscani che sugli sviluppi di un angolo battuto da Siligardi, vanno a segno con Rinaudo. Nella ripresa il Verona ottiene la rete che vale il successo: contatto in area tra Schiattarella e Toni, per l'arbitro Tommasi è rigore, anche se restano molti dubbi. Dal dischetto va Jorginho che non sbaglia (72'). Livorno scavalcato in classifica proprio da veneti e agganciato dal Milan che nell'anticipo ha regolato 1-0 la Samp.

Si riscatta l'Atalanta che all'Azzurri d'Italia batte 2-0 l'Udinese con una doppietta di Denis. A fine primo tempo gli uomini di Colantuono rompono l'equilibrio sugli sviluppi di un angolo, grazie ad un tuffo di Denis che di testa mette in rete. Nella ripresa si parte proprio con l'episodio più discusso: l'arbitro Giacomelli prima assegna un rigore ai friulani per una trattenuta di Stendardo su Danilo. Ma Faverani, collaboratore dell'arbitro, segnala che Danilo era partito da una posizione di fuorigioco, per cui il fischietto torna sulla sua decisione: niente rigore. L'Atalanta poi raddoppia ancora con Denis, terza rete stagionale, che ben servito da Cigarini supera Kevala con un preciso diagonale. A parte le polemiche per la decisione arbitrale sul rigore "ritrattato", per i bergamaschi si tratta di un successo meritato.

Arriva anche la prima vittoria stagionale del Catania di Maran che allo stadio Massimino supera 2-0, con una rete per tempo, il Chievo. I siciliani passano al termine di una bella azione Plasil-Bergessio-Plasil, conclusa dal preciso tocco del centrocampista ceco al suo primo gol in serie A. Nella ripresa, al 54', i catanesi raddoppiano: tiro-cross di Castro sul quale prova ad intervenire Bergessio che non tocca il pallone, ma riesce ugualmente a beffare Puggioni per il 2-0. La sesta giornata di serie A verrà chiusa lunedì sera da Fiorentina-Parma, con i viola chiamati ad un pronto riscatto dopo il ko del Meazza contro l'Inter, mentre il Parma arriva rinfrancato dallo scintillante successo del Tardini contro l'Atalanta (4-3), impreziosito da gol bellissimi.