Germania al voto


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La sfida Merkel-Steinbrueck

I due candidati a confronto merkel_steinbrueck_296

I cittadini della Repubblica federale sarannno chiamati a scegliere i membri del Bundestag e quindi il nuovo governo. A sfidarsi sono da una parte la cancelliera uscente Angela Merkel, della Cdu, candidata dello schieramento di centro-destra, e dall'altra il socialdemocratico Peer Steinbrueck, ex ministro delle Finanze.

I sondaggi danno per favorita Merkel, ma non è chiaro quale possa essere la coalizione di governo. L'attuale alleato della Cdu nell'esecutivo infatti, il Partito liberale (Fdp), ha subìto una batosta nel test elettorale di domenica 15 settembre in Baviera. È dunque possibile che la cancelliera debba rivolgersi alla Spd per formare una maggioranza, e in questo caso si ripeterebbe la formula della 'Grosse Koalition' già sperimentata da Merkel nel suo primo mandato, dal 2005 al 2009. A complicare le cose è arrivato anche un sondaggio di Insa, realizzato per la Bild, che mostra per la prima volta la possibilità che il partito anti-euro 'Alternativa per la Germania' raggiunga il 5% neccessario a entrare al Bundestag.

Di seguito il ritratto dei due aspiranti cancelliere: la loro storia, politica e non, fino alla ultime recenti battute della campagna elettorale.

MERKEL DALLA DDR ALLA CANCELLERIA. Figlia di un pastore protestante e con un passato da giovane volontaria civile nella Ddr (sul suo passato nella Germania Est i media tedeschi hanno molto scavato negli ultimi mesi), Angela Merkel non fece carriera partendo a livello locale, ma salì direttamente alla ribalta nazionale quando l'allora cancelliere Helmut Kohl la scelse per far parte del suo governo come ministro per le Donne e i giovani. Allora era entrata in politica da appena un anno. L'elezione alla cancelleria giunse nel 2005, dopo 16 anni di duro lavoro. Durante quel primo mandato governò guidando una Grosse Koalition con l'Spd; nelle elezioni del 2009 vinse di nuovo e da allora a oggi ha guidato un esecutivo in coalizione con i liberali.

Negli ultimi mesi si è affermata come il leader in assoluto più determinato nell'Unione europea, per via delle sue posizioni ferme sulla necessità del rigore economico per superare la crisi. Forse è anche per questa sua gestione della crisi che il tasso di gradimento personale è rimasto più o meno fisso intorno al 70% negli otto anni al potere. Nonostante il consenso personale, tuttavia, l'incertezza nelle elezioni di domenica è dettata dall'incognita su quale coalizione si potrà formare. Al voto Merkel arriva avendo incassato proprio domenica scorsa la vittoria schiacciante della Csu, il partito gemello della Cdu in Baviera, ma avendo perso qualche mese fa il governo della Bassa Sassonia. Nelle elezioni del 20 gennaio scorso nel Land di Hannover, infatti, la coalizione composta da Cdu e Fdp è stata sconfitta per un seggio da socialisti e Verdi e la guida del governo regionale è stata affidata al socialdemocratico Stephan Weil.

STEINBRUECK E LA CRISI DEL 2008. Diversa la carriera di Peer Steinbrueck, che è giunto sulla scena politica nazionale dopo avere ricoperto diversi ruoli a livello di Laender. Socialdemocratico, 66 anni, nei suoi 40 anni di storia politica è stato anche governatore del Nordreno Westfalia, il Land più popoloso della Germania, e viene ricordato come l'uomo che, da ministro delle Finanze, ha guidato il Paese a superare la crisi del 2008 dopo il crollo di Lehman Brothers. Se Merkel è considerata la protetta di Kohl, il mentore di Steinbrueck è stato invece il cancelliere Helmut Schmidt. Dal 1978 al 1981 fu assistente alle questioni di Tecnologia e ricerca per la cancelleria guidata da Schmidt. Dopo un periodo trascorso presso la missione diplomatica della Germania a Berlino Est ricoprì una serie di ruoli a livello federale e di amministrazione statale, prima di diventare capo di Gabinetto del presidente dello Schleswig-Holstein. Successivamente diventò ministro delle Finanze in Nordreno Westfalia, Land del quale assunse la guida nel 2002, mantenendo l'incarico fino al 2005. Quell'anno fu sconfitto infatti a seguito del malcontento provocato dall'approvazione delle riforme del welfare e del mercato del lavoro giunta a livello nazionale dall'allora cancelliere Gerhard Schroeder, anche lui socialdemocratico. Il Nordreno Westfalia era una roccaforte Spd da 39 anni e lo shock per quella sconfitta spinse Schroeder a indire elezioni nazionali anticipate.

IL PRIMO DUELLO TV. Il primo e unico faccia a faccia televisivo Steinbrueck-Merkel si è tenuto domenica 1° settembre. Il candidato Spd è andato all'attacco, ma Merkel ha tenuto testa. Le differenze più marcate fra i due sono emerse a proposito della crisi del debito in Europa e della Grecia; concordi invece sulla Siria: entrambi i candidati hanno infatti espresso la loro contrarietà a un intervento armato, in un momento in cui erano ancora recenti le minacce lanciate dagli Stati Uniti a seguito dell'attacco con armi chimiche del 21 agosto alla periferia est di Damasco.

I PUNTI CHIAVE DELLA CAMPAGNA ELETTORALE. In questa campagna elettorale molto si è discusso di crisi, euro e salari minimi. Merkel ha sempre sottolineato i successi della Germania dal punto di vista economico, con l'alto numero di occupati e la rigida gestione della crisi del debito in Europa. Steinbrueck, dal canto suo, ha messo in dubbio la strategia dell'austerità: ci deve essere 'ma non in misura mortale', ha affermato nel corso del duello tv. E sempre durante il confronto il candidato Spd ha attaccato sulla Grecia: 'Con l'annuncio di un terzo pacchetto per la Grecia dobbiamo forse ammettere a noi stessi che la strategia di gestione della crisi, largamente portata avanti da questo governo, sia fallita?', ha chiesto provocatoriamente. Punto caldo anche quello del salario minimo: Steinbrueck sostiene l'ipotesi di un salario minimo obbligatorio di 8,50 euro a livello nazionale; la coalizione di Merkel invece, di centro-destra, ritiene che le paghe minime vadano decise con accordi di settore e su base regionale fra datori di lavoro e dipendenti, che vengono poi appoggiati dall'esecutivo.

LE GAFFE DI STEINBRUECK E IL DITO MEDIO IN COPERTINA. La campagna elettorale di Steinbrueck è stata costellata fin dalle prime battute di numerose gaffe. All'inizio dell'anno affermò che in Germania il cancelliere guadagna troppo poco e che la Merkel è avvantaggiata perché è una donna. E qualche giorno fa il settimanale della Suddeutsche Zeitung ha messo in copertina una foto di lui che mostrava il dito medio. Il gesto, che ha sollevato un polverone di polemiche, è proprio la risposta alle sue gaffe. 'La chiarezza di linguaggio non sempre ha bisogno di parole, per esempio quando si continua a ricevere domande su notizie superate e non su questioni davvero importanti', commentò lo stesso candidato Spd su Twitter. Il vice cancelliere Philipp Roesler, Fdp, dichiarò che il gesto 'non è adatto a un candidato alla cancelleria'. Da ricordare inoltre le affermazioni di Steinbrueck a febbraio relative all'Italia: mentre il presidente Giorgio Napolitano era in visita in Germania, Steinbrueck commentò l'esito delle elezioni in Italia dicendo che avevano vinto 'due clown', riferendosi a Beppe Grillo e Silvio Berlusconi. Quelle dichiarazioni portarono Napolitano ad annullare l'incontro che era in programma e a ricordare che 'esigiamo rispetto per il nostro Paese'.

LE MANI, DIAMANTE DI MERKEL. Un'immagine di Merkel che è circolata molto negli ultimi mesi è invece quella delle sue mani, nella posa definita solitamente 'diamante di Merkel'. Si tratta delle mani incrociate in modo simile a quelle di chi prega. Il partito ha scelto una foto che ritrae le mani per un enorme poster elettorale che è stato posizionato vicino alla stazione principale di Berlino. 'Il futuro della Germania è in buone mani', si legge nello slogan.