Nessun passo indietro, e nessun rinvio. Da oggi, come previsto, cambia l'assetto della geografia giudiziaria italiana, la cui struttura risale a prima dell'unità: sarà cancellato il 47% degli uffici. Chiudono 30 tribunali e altrettante procure, 220 sezioni distaccate e 667 uffici del giudice di pace, con un risparmio stimato in 80 milioni l'anno. Saranno trasferiti 7.300 dipendenti e 2.700 magistrati.
Una riforma che il ministro della giustizia Annamaria Cancellieri ha definito ''epocale'', riprendendo il giudizio già espresso dal suo predecessore, Paola Severino, che per avviarne il percorso aveva affrontato non solo le polemiche politiche ma soprattutto l'opposizione tenace dei territori toccati da tagli e accorpamenti.
Polemiche e opposizioni che sono continuate e che continuano, anche a ridosso dell'avvio della riforma: da Nord a Sud sindaci e presidenti di Regione mobilitati, addirittura i parroci scesi in campo, autostrade e strade statali occupate, avvocati che si 'crocifiggono' o che salgono sui tetti dei tribunali.
Sono stati proprio loro a portare avanti l'opposizione più decisa, che ha raggiunto il suo livello massimo lo scorso luglio, quando gli avvocati hanno disertato l'incontro con il ministro Cancellieri, che li aveva definiti una lobby contro le riforme, e poi hanno proclamato 8 giorni di sciopero, con partecipazione massiccia, contro il taglio dei tribunali e la mediazione civile obbligatoria. E domani l'avvocatura si riunirà in una assemblea nazionale straordinaria.
Sul fronte parlamentare, dopo l'ok in commissione Giustizia del Senato di un ddl per il rinvio di un anno, l'Aula di Palazzo Madama, in occasione dell'approvazione del decreto del fare, aveva votato un ordine del giorno bipartisan che chiedeva al governo interventi di correzione della riforma. Ma il ministro Cancellieri è stata irremovibile, dal suo insediamento e fino all'informativa di mercoledì in Senato: l'entrata in vigore non può slittare, ed eventuali aggiustamenti, come previsto dalla legge, potranno essere apportati entro due anni. Del resto era stato lo stesso capo dello Stato, Giorgio Napolitano, a stigmatizzare i ''ciechi particolarismi'' di quanti premevano per il rinvio.
PER 8 SEDI CHIUSURA PROROGATA DI DUE ANNI PER SMALTIMENTO ARRETRATO
Unico correttivo alla riforma, la scorsa settimana un intervento del ministero ha prorogato di due anni la 'sopravvivenza' di 8 uffici per lo smaltimento dell'arretrato: il criterio adottato ha riguardato il numero di abitanti, oltre 180mila, e il carico di lavoro, superiore ai 7000 fascicoli ogni anno. Le sedi la cui chiusura è stata prorogata sono Sanremo, Chiavari, Bassano Vigevano, Pinerolo e Alba per lo smaltimento dei processi civili, Lucera e Rossano anche per quelli penali. Per il resto l'impianto resta quello già impostato dal precedente governo. Le norme sono infatti il frutto di una delega del Parlamento al governo Berlusconi, poi passata a quello guidato da Mario Monti, con il ministro Paola Severino, e portata a compimento dall'attuale guardasigilli.
La riforma ha avuto anche un sostanziale via libera dalla Corte Costituzionale che il 3 luglio ha promosso il solo ricorso del Tribunale di Urbino, in quanto capoluogo di Provincia. La Consulta ha invece respinto, giudicandole infondate, le questioni di legittimità sollevate dai tribunali di Alba, Pinerolo, Montepulciano, Sulmona e Sala Consilina contro la loro soppressione e ha giudicato inammissibile l'istanza proposta dalla regione Friuli-Venezia Giulia.
LA MAPPA DI SOPPRESSIONI E ACCORPAMENTI
Ecco la mappa dei tribunali soppressi e delle relative sedi accorpanti. In Piemonte Acqui Terme e Tortona saranno accorpati ad Alessandria, Casale Monferrato a Vercelli, Alba ad Asti, Mondovì e Saluzzo a Cuneo, Pinerolo a Torino. In Lombardia, Vigevano e Voghera confluiranno nella sede di Pavia e Crema sarà accorpato a Cremona. In Liguria, Chiavari passa a Genova e Sanremo a Imperia. In Veneto, Bassano del Grappa sara' accorpato a Vicenza. In Friuli Venezia Giulia, Tolmezzo passerà a Udine.
In Toscana, Montepulciano sarà assorbito da Siena. Nelle Marche Camerino passa a Udine e in Umbria Orvieto sara' assorbito da Terni. In Abruzzo Avezzano e Sulmona saranno accorpati a L'Aquila, Vasto e Lanciano a Chieti. Ma, a causa dei problemi logistici legati ai danni provocati del terremoto del 2009, per queste 4 sedi la chiusula slitta a settembre del 2015.
In Campania Sant'Angelo dei Lombardi va con Avellino, Ariano Irpino con Benevento, Sala Consilina con Lagonegro. In Basilicata Melfi sarà accorpato a Potenza. In Puglia, Lucera sarà assorbito da Foggia. In Calabria, Rossano passa a Castrovillari. In Sicilia Nicosia sarà accorpato a Enna, Modica a Ragusa e Mistretta a Patti.