A pochi giorni dallo squillo della campanella, sale l'ansia nei bambini e nei ragazzi per il primo giorno di scuola. Ricominciare l'attività didattica dopo essere stati inattivi per lunghi periodi, in alcuni casi mette a dura prova tanto il bambino, o il ragazzo se si tratta di scuola secondaria, quanto i suoi genitori. "E può essere il giorno del distacco, che in particolare per i più piccoli può rivelarsi uno scoglio non facile da superare - spiega Simonetta Gentile, responsabile di Psicologia clinica del Bambino Gesù - in questo caso, la precauzione da prendere e' quella di non far percepire i timori per la separazione dal genitore al figlio".
Una condizione che lo porta ad esprimere l'ansia anche attraverso il corpo, con manifestazioni di inquietudine ed iperattività. Ma anche di insonnia, inappetenza o, peggio, di aggressività. "In questi casi - aggiunge Gentile - l'importante è non allarmarsi e cercare di rassicurare il piccolo in modo semplice. Senza troppe parole, ma con la vicinanza e la condivisione".
Secondo gli esperti "è molto importante accompagnare il bambino in aula, così gli sarà presentato l'insegnante ed il nuovo ambiente. Lo stesso accorgimento andra' adottato anche nell'incontro con gli altri suoi coetanei - precisano - più graduale sara' il distacco e meno possibilità di sofferenza si potranno manifestare. Un altro motivo di ansia e' rappresentato dal passaggio tra la scuola dell'infanzia e quella primaria".
"In genere - prosegue Gentile - l'adattamento avviene con naturalezza, ma se questo non si verifica si puo' comunque porre rimedio. Come? Spiegargli che si tratta di un 'momento di crescita gratificante' e che in queste circostanze ci si comincia a sentire grandi. Bisogna fargli comprendere questo passaggio - sottolinea la psicologa - magari assistendolo anche in questa circostanza mentre conosce spazi, persone ed esplora nuovi contesti che dovra' affrontare.
Stress e fobie sono in agguato anche per quel che riguarda l'assegnazione dei compiti. Secondo gli esperti "gli insegnanti dovrebbero evitare di assegnare carichi di lavoro per tutta la settimana. Un'accortezza che va osservata soprattutto agli inizi ed in particolare nelle classi a tempo pieno". Dal canto loro i genitori devono aiutare il bambino nel suo processo di responsabilizzazione e quindi condividere le regole della scuola. "Dare il buon esempio nel rispettare gli orari e le indicazioni fornite loro dagli insegnanti", aggiunge Gentile.
Anche per i ragazzi più grandi, 'over 14' anni, possono esserci dei problemi al rientro sui banchi. "Uno dei principali motivi di ansia e stress è caratterizzato dal bullismo - avvertono gli specialisti - si tratta di un fenomeno in espansione e che colpisce, in particolar modo, i ragazzi di età compresa tra i 14 ed i 17 anni. Spesso nelle scuole superiori avviene per mezzo di un vero e proprio 'rito di iniziazione'. In sostanza, si deve sottostare alla legge del più forte per poter essere lasciati in pace - chiosano - un problema molto serio, al quale si può rimediare cercando di non isolare gli artefici delle azioni, ma di riportarli all'interno del gruppo di classe, coinvolgendoli".
"A casa - concludono gli psicologi - i genitori prestino massima attenzione ai segnali che provengono dagli stessi ragazzi una volta rientrati. Spesso il loro sguardo ed il loro atteggiamento possono valere più di tante parole".