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Sale la fiducia dei consumatori

Indice agosto a quota 98,3, ai massimi da due anni spesa_consumi_296

Il clima di fiducia dei consumatori continua ad aumentare ad agosto passando a 98,3 punti dai 97,4 di luglio. Lo comunica l'Istat. Si tratta del valore più alto da agosto 2011. Nel dettaglio, cresce la fiducia sia sul quadro personale sia soprattutto su quello economico, che tocca il massimo da febbraio 2010 (97,6 punti da 94,8 di luglio).

Anche le componenti che si riferiscono al quadro corrente e a quello futuro sono improntate al rialzo. E migliorano i giudizi e le previsioni sulla situazione economica del Paese (i saldi passano rispettivamente da -127 a -118 e da -11 a -7), mentre peggiorano le attese sulla disoccupazione futura, che il 23,2% del campione prevede in forte aumento (era il 22,1%).

C'è meno ottimismo anche sulle valutazioni della situazione economica familiare, il saldo dei giudizi passa da -62 a -67 mentre per le attese c'è un lieve miglioramento. Ad agosto aumenta anche e ancora la fiducia delle imprese, con l'indice che sale a 82,2 punti dai 79,8 di luglio toccando il massimo dallo stesso mese 2012. Lo rileva l'Istat, che segnala progressi per la manifattura e, più intensi, per il commercio al dettaglio (entrambi al top da dicembre 2011) e i servizi di mercato. Sono in lieve calo le costruzioni. Già a luglio i ricercatori dell'istituto di statistica avevano registrato una maggiore fiducia delle imprese e parlano ora di ''dati in linea con quelli europei e con prospettive di ripresa''.

Per le imprese manifatturiera l'indice passa da 91,8 a 92,9 con giudizi degli ordini in miglioramento e attese di produzione in leggero calo. Per le costruzioni la fiducia scende ''lievemente'' da 76,5 a 76,1 mentre migliorano le attese di sull'occupazione e sono stabili i giudizi sugli ordini.

Per le imprese dei servizi, invece, l'indice cresce ''in modo sensibile'' da 75,7 a 79,7 con giudizi sugli ordini in forte crescita. E, nel commercio, infine, c'è un ''marcato aumento'' della fiducia da 82,7 a 85,9 punti risultato di un sensibile miglioramento della grande distribuzione e di uno inferiore nella distribuzione tradizionale.