Nell'immaginario collettivo è legata al passato, ma ancora oggi fa registrare da 1.000 a 3.000 casi l'anno nel mondo, secondo l'Organizzazione mondiale della sanità. La peste è una malattia causata dal batterio Yersinia pestis, che colpisce principalmente i roditori selvatici, alcune specie di scoiattoli e cani della prateria. In qualche caso le pulci possono infettare anche gli animali domestici come i gatti. La malattia - tornata sotto i riflettori della cronaca per il caso di un giovane di 15 anni morto in Kirhizistan - si diffonde da un roditore all'altro attraverso le pulci.
Gli esseri umani morsi da una pulce infetta di solito sviluppano la forma bubbonica, caratterizzata da rigonfiamenti dei linfonodi nella zona dove e' avvenuto il morso dell'insetto. Se i batteri raggiungono i polmoni, il paziente sviluppa polmonite (peste polmonare), che diventa trasmissibile da persona a persona attraverso le goccioline infette diffuse con la tosse. I sintomi iniziali di peste bubbonica compaiono 7-10 giorni dopo l'infezione. Se diagnosticata precocemente, la peste bubbonica puo' essere trattata con successo grazie agli antibiotici. La peste polmonare, invece, e' una delle malattie infettive piu' mortali al mondo: i pazienti possono morire 24 ore dopo l'infezione. In generale il tasso di mortalita' della peste dipende da quanto precocemente viene avviato il trattamento, ma è sempre molto elevato.
L'origine della peste - ricorda Epicentro, il portale di epidemiologia dell'Istituto superiore di sanità - è molto antica, e per la sua forza distruttrice, è diventata nell'immaginario collettivo la 'morte nera', la malattia che ha accompagnato l'umanità nei secoli e che per questo è spesso presente nelle grandi opere letterarie e artistiche. La storia della grande peste nell'Europa del 1350, che ha causato la morte di quasi un terzo della popolazione europea e ha letteralmente contagiato tutti i paesi dal Mediterraneo alla Scandinavia e la Russia nel giro di 5 anni, è particolarmente sinistra perché è stata la conseguenza di un atto deliberato di bioterrorismo.
Nel 1347, infatti, l'esercito dei tartari stava assediando Caffa, scalo commerciale della città di Genova in Crimea. Le fila dell'esercito orientale erano sconvolte da un'epidemia di peste, diffusa da qualche anno in Asia e così il khan Ganibek decise di utilizzare i corpi dei soldati morti per espugnare la città, catapultandoli oltre le mura. I marinai genovesi scappando da Caffa portarono la peste nei porti del Mediterraneo e da li' la malattia si diffuse in tutta Europa. E in Europa rimase come endemica, tornando a cicli di 10-12 anni, per i successivi tre secoli almeno. Anche oggi, nonostante sia ormai una malattia dalla diffusione molto limitata, la peste ha un potere evocativo notevole e riporta immediatamente a immagini di orrore e di devastazione.
La peste è diffusa in tutte le realtà dove le abitazioni sono infestate da pulci e da ratti, e quindi in condizioni di scarso livello di igiene. L'ultima epidemia urbana di peste negli Stati Uniti è stata nel 1924-25, a Los Angeles, e da allora la malattia si manifesta soprattutto nelle aree rurali al ritmo di 10-15 casi all'anno, soprattutto in due zone, quella del New Mexico, nord Arizona e sud Colorado e tra California, sud dell'Oregon e Nevada occidentale. Globalmente invece, l'Oms riporta dai 1.000 ai 3.000 casi di peste ogni anno, distribuiti soprattutto tra Africa, Asia e Sudamerica. In Asia, la peste è diffusa nelle zone del Caucaso, in Russia, nel medioriente, in Cina, e anche in alcune zone dell'Asia sudoccidentale e sudorientale. Manifestazioni regolari della malattia si hanno in Madagascar, in Uganda e in Sudafrica. Recentemente, si sono avute epidemie consistenti in Kenia, Tanzania, Zaire, Mozambico, Botswana e anche in zone isolate nell'ovest e nel nord Africa. In Sudamerica, ci sono ancora due zone di attivita' della malattia, la regione andina montagnosa (in Bolivia, Peru' ed Ecuador) e in Brasile. La peste e' assente in Europa e in Australia.