Tra la giornata di sabato e la notte di domenica 15 mila italiani sono rientrati dall'Egitto; altre 15-19 mila persone, in questo periodo di altissima stagione, sarebbero dovute partire a loro volta per le località turistiche del Mar Rosso ma, dopo lo 'sconsiglio' della Farnesina, partiranno solo poche decine di "irriducibili". Questo il quadro che fornisce il presidente di Fiavet, la Federazione delle agenzie di viaggio aderente a Confcommercio, Fortunato Giovannoni, secondo il quale la sospensione della destinazione Egitto è causa di danni economici, per gli operatori turistici, che ammontano tra i 30 e i 50 milioni di euro.
C'è chi, però, nonostante l'avviso del ministero degli Affari Esteri e le notizie di scontri e sangue che continuano a giungere dall'Egitto, non si dà per vinto e vuole partire. Ieri mattina, venti turisti sono partiti per le località del Mar Rosso dall'aeroporto di Malpensa e una decina da quello di Orio Al Serio (Bergamo), dopo aver firmato una liberatoria al loro tour operator. Anche un volo Mistralair è partito ieri da Fiumicino per Marsa Alam, in Egitto, sul Mar Rosso, con 5 passeggeri a bordo.
L'idea di non fare una vacanza è evidentemente peggiore di quella di correre dei rischi. "Non rischiano nulla - assicura Giovannoni - e forse la stessa precauzione presa dalla Farnesina è stata eccessiva, anche perché ha creato tante difficoltà sia a noi operatori che ai turisti in partenza". Alcuni tour operator hanno fatto partire i clienti per altre destinazioni, all'estero o anche in Italia, in Sardegna in particolare.
In altri casi, i clienti hanno chiesto il rimborso. "Che tuttavia non è mai quanto la cifra pagata per il viaggio - puntualizza Antonio Esposito, agente di Italicantour Viaggi e Vacanze - perché i tour operator trattengono una cifra di almeno 90 euro come quota di iscrizione e di assicurazione, che il cliente perde. Dunque al danno si aggiunge la beffa". Per Esposito, che da 90 giorni non vende la destinazione Egitto e nemmeno viaggi in Tunisia, "chi parte per l'Egitto è un pazzo. Già 40 giorni fa avevamo avuto notizia di un'irruzione in un villaggio di Marsa Matruh".
Intanto il Codacons ha lanciato sul proprio sito internet una class action contro lo Stato per i disagi che in questi giorni stanno vivendo i turisti italiani in Egitto. ''Chiameremo lo Stato a risarcire 95 milioni di euro ai nostri connazionali prigionieri di resort e strutture turistiche nelle località egiziane - afferma il presidente, Carlo Rienzi - e nello specifico, grazie a questa azione collettiva, gli italiani che attualmente stanno vivendo un incubo in Egitto potranno chiedere fino a cinquemila euro di risarcimento ciascuno per il danno da vacanza rovinata".
Da diverse settimane, spiega il Codacons, la Farnesina è stata invitata ad inserire l'Egitto tra le mete sconsigliate, così da consentire ai turisti italiani di individuare per tempo altre località di villeggiatura. I ritardi di cui si è reso protagonista il ministero degli Esteri, secondo l'associazione dei consumatori, hanno contribuito a determinare una situazione catastrofica sul fronte delle vacanze: da una parte gli italiani che si trovano in Egitto, bloccati all' interno delle strutture turistiche, dall'altro chi aveva acquistato una villeggiatura in questo paese e in prossimità della partenza, si ritrova ad affrontare enormi difficoltà nel trovare posti liberi presso altre mete turistiche.