di Rodolfo Ruocco
(rodolfo.ruocco@rai.it)
Una volta lo spauracchio di un governo era l’autunno. C’era la paura di non riuscire ad affrontare la sfida dei problemi alla ripresa produttiva dopo la pausa delle ferie. Si paventava e, alle volte arrivava l’ “autunno caldo”. Per Enrico Letta i problemi sono ancora maggiori: deve affrontare un’’”estate calda”, un appuntamento rischioso per il suo governo di larghe intese.
La recessione economica e i guai giudiziari di Silvio Berlusconi costituiscono due pericolose “mine”. Il presidente del Consiglio vuole andare avanti. Si mostra fiducioso. Pensa che i processi del Cavaliere non avranno conseguenze sulla vita dell’esecutivo e cerca di portare a casa risultati per rafforzare “il governo di servizio”. Annuncia '"un progetto specifico" per attrarre gli investimenti esteri in Italia. La priorità, per il presidente del Consiglio, è combattere la disoccupazione, presupposto per la ripresa economica. E’ a caccia di risultati: entro ottobre cercherà di rendere più competitivo il sistema produttivo italiano (garantendo flessibilità al mercato del lavoro e promuovendo investimenti produttivi) e punterà ad avere il progetto di riforme costituzionali in grado di modernizzare il sistema politico italiano. Il principale ostacolo da superare sarà la sentenza della Corte di Cassazione sulla vicenda Mediaset; il presidente del PdL è accusato di frode fiscale. L’udienza è prevista per il 30 luglio e, secondo molti osservatori, ci potrebbe essere una sentenza meno sfavorevole a Berlusconi rispetto a quella dell’appello. In questo caso le nubi della possibile crisi di governo si allontanerebbero.
Verso la fine dell'anno dovrebbero emergere i primi segnali della ripresa economica e c’è l’esigenza di arrivare con puntualità all’appuntamento per cogliere i prevedibili risultati positivi. Ma non sarà semplice. Il M5S e Sel, dall’opposizione, attaccano il “governo dell’inciucio”. Dall’interno del PdL e del Pd, con motivazioni diverse, in molti puntano alla caduta dell’esecutivo di grande coalizione. Letta rischia di trovarsi in una tenaglia pericolosa. I guai giudiziari di Berlusconi, l’Imu e l’Iva potrebbero costituire le occasioni per chi non vuole la pacificazione nazionale e punta a tornare alla “guerra” tra berlusconiani e anti berlusconiani.
Giorgio Napolitano ha incoraggiato Letta ad andare avanti. Il presidente della Repubblica sollecita “stabilità politica”, “coesione nazionale” e “responsabilità” per garantire una immagine di affidabilità internazionale all’Italia ed evitare il rischio di una nuova speculazione finanziaria sui titoli del debito pubblico del Belpaese. Il governo Letta ha appena 3 mesi di vita. Arrivare all'autunno è il primo traguardo per Letta.