Censimento, cresciuto il non profit


Stampa

Istat, ecco come è cambiata l’Italia

Persi 368 mila dipendenti pubblici in dieci anni gente_popolazione_296

Negli ultimi dieci anni l'Italia è cambiata sotto i colpi della crisi, che da una parte ha accelerato alcuni mutamenti come la stretta sulla Pa, con la perdita di ben 368 mila dipendenti; dall'altra ha soffocato il rinnovamento del tessuto imprenditoriale. Ma non mancano i segni più: il non profit è proliferato, andando spesso a 'soccorrere' i campi abbandonati dalla pubblica amministrazione. E' questa la fotografia dell'Italia scattata dall'Istat nell'ultimo censimento economico, che scandagliando industria, servizi, istituzioni e terzo settore, parla di un Paese ''in profonda trasformazione''.

La rilevazione copre la decade che parte dal 2001 e arriva al 2011. Un periodo sconvolto dalle ondate recessive che a partire dal 2008 hanno bruscamente interrotto anni di abbondanza. Passando ai primi numeri emersi dal censimento colpisce la sforbiciata subita dalla Pa, che ha visto una riduzione del personale pari all'11,5%, con i dipendenti scesi a quota 2,8 milioni.

Diminuiscono anche tutte le altre voci legate alla sfera pubblica, tranne quella dei lavoratori esterni, soprattutto collaboratori(+18,1%). Lo stesso Istat sottolinea ''la contrazione significativa degli addetti nei settori cruciali del welfare'', come l'istruzione (-130 mila) e la sanità (-65 mila). Un punto rimarcato dai sindacati che puntano il dito contro i tagli della spending review. Un'altra piaga è il precariato, con 130 mila lavoratori a termine. Ma a riguardo il ministro della Funzione pubblica, Gianpiero D'Alia, incalzato anche da alcuni precari dell'Istat, rassicura: ''Spero di portare in Parlamento una soluzione prima della pausa estiva''.

Apparentemente le imprese hanno resistito alla crisi, alla fine del 2011 se ne contano quasi 4,5 milioni in aumento dell'8,4% rispetto al 2001. Anche gli addetti nell'industria e nei servizi sono aumentati (+4,5%), ma non è un rialzo che può far sorridere: si tratta della variazione intercensuaria più bassa negli ultimi 40 anni.

Anche nel privato il precariato fa capolino, con ben 1,2 milioni di dipendenti a tempo determinato, mentre l'età dei titolari d'impresa non segna certo un rinnovo: tra i microimprenditori quattro su cinque hanno almeno 40 anni. Un dato che evidenzia ''un problema di ricambio generazionale'', come fa notare anche il ministro del Lavoro, Enrico Giovannini.

Nota positiva è invece la crescita del settore non profit, radicato soprattutto nei campi della cultura, dello sport e dell'assistenza sociale. Le istituzioni senza scopo di lucro, dalle fondazioni alle onlus, dalle cooperative ai sindacati, sono aumentate del 28%, potendo contare su 4,8 milioni di volontari e su 681 mila dipendenti (+39,4%).