Il grado di affidabilità dell'Italia è ormai allo stesso livello di paesi come Marocco, Turchia o Bulgaria. Anche se nella cerchia ristretta del blocco dell'euro resta superiore al merito di credito di partner vicini come Spagna e Portogallo. E' questo il giudizio decretato da Standard & Poor's con la decisione di tagliare il rating dell'Italia a BBB, un livello che nella graduatoria dell'agenzia di rating sta a significare che un paese ha adeguate capacità di rispettare gli obblighi finanziari, anche se condizioni economiche avverse o cambiamenti delle circostanze sono più facilmente associabili a una minore capacità di rispettare gli obblighi finanziari assunti.
Nella classifica mondiale di S&P, il rating BBB risulta assegnato a solo 8 paesi. Oltre all'Italia, ci sono tra gli stati più vicini per area geografica Bulgaria, Lituania, Turchia e Marocco, per poi arrivare ai più esotici Bahrein, Bahamas e Panama. E tra i principali partner di Eurolandia a fare peggio dell'Italia sono la Spagna cui S&P assegna un rating BBB- e il Portogallo finito a livello spazzatura (BB), senza contare ovviamente gli ultra-declassati Grecia (a B-, ossia a un livello altamente speculativo) e Cipro (CCC, vale a dire "estremamente speculativo"). A far meglio, invece, è l'Irlanda che nello sforzo di riemergere dal salvataggio internazionale, attualmente vanta un merito di credito di BBB+.
Nell'empireo dei più virtuosi in Europa resistono con il voto massimo della tripla A, Germania, Gran Bretagna, Finlandia, Lussemburgo, Paesi Bassi, mentre la Francia e anche gli Stati Uniti hanno patito un declassamento ad AA+.