Da contratti a termine a pensioni


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Lavoro e giovani, priorità del governo

Ecco i nodi sul tavolo occupazione_lavoro_296

I contratti a termine, con una riduzione dell'intervallo tra un rinnovo e l'altro (abbattendo gli attuali 60-90 giorni), la possibilità di anticipare il pensionamento di tre-quattro anni con una penalizzazione proporzionale sull'assegno, l'ipotesi di una staffetta generazionale e il taglio delle tasse sul lavoro, in particolare su quello stabile e per i neo-assunti: sono questi i principali nodi sul tavolo del governo, e in particolare del ministro del Welfare, Enrico Giovannini.

Il piano per l'occupazione punta soprattutto sui giovani e si pone ''l'ambizioso'' obiettivo di 100.000 nuovi assunti. Oggi il tasso di disoccupazione giovanile viaggia sopra il 38% (38,4% l'ultimo dato di marzo tra i 15-24 anni; 11,5% quello generale). Il pacchetto sarà pronto entro giugno.

CONTRATTI A TERMINE, INTERVALLO PIU' BREVE. Tra le strade indicate c'e' quella di intervenire con delle modifiche sulle limitazioni dei contratti a tempo determinato. E, quindi, di ridurre l'intervallo obbligatorio tra un contratto a termine e il successivo, che la riforma Fornero del mercato del lavoro ha ampliato portandolo a 60-90 giorni (a seconda della durata dei contratti pari o superiore a 6 mesi): lasso temporale che potrebbe essere ristretto a 20-30 giorni (prima era 10-20).

PENSIONI, ANTICIPO 3-4 ANNI CON PENALIZZAZIONI. Allo studio una fascia di flessibilità per il pensionamento anticipato rispetto all'età' di vecchiaia che dovrebbe essere di tre-quattro anni, con una penalizzazione ''proporzionale'' in termini di assegno che si percepirà. Per gli uomini, quindi, l'età per l'uscita in anticipo potrebbe essere fissata intorno ai 62-63 anni (dal 2013 l'età di vecchiaia è a 66 anni e tre mesi). Al momento (fino al 2015) la possibilità di anticipare l'uscita rispetto all'età della vecchiaia è consentita alle donne (con 57 anni di età oltre a uno di finestra mobile e 35 di contributi), a patto che tutta la pensione sia calcolata con il metodo contributivo (meno vantaggioso rispetto al retributivo con cui la maggior parte delle persone ancora esce dal lavoro).

STAFFETTA ANZIANI-GIOVANI. Al vaglio anche l'ipotesi di una staffetta generazionale tra anziani e giovani: prevedendo ad esempio l'assunzione di due giovani con contratto a termine a fronte di incentivi al pensionamento graduale di un anziano, che prosegue con part time misto a pensione (ma con contributi pieni, quindi 'compensati' dallo Stato). Ipotesi però molto costosa, come sottolineato dallo stesso ministro.

GARANZIA GIOVANI. Al centro c'è la cosiddetta 'Youth guarantee', il programma europeo per garantire agli under-25 l'opportunità di un'occupazione o di un inserimento formativo entro quattro mesi dalla fine degli studi o dall'inizio della disoccupazione. Tema che richiama il rilancio dei centri per l'impiego. Sul piatto anche la semplificazione e il rafforzamento dell'apprendistato: ad esempio si potrebbe sostituire con incentivi l'obbligo di stabilizzare una quota degli apprendisti previsto dalla riforma Fornero.