I film del week end


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Fast & Furious 6

di Sandro Calice

di Justin Lin, Usa 2013, azione (Universal Pictures)
Sceneggiatura di Chris Morgan
Fotografia di Stephen F. Windon
con Vin Diesel, Paul Walker, Dwayne Johnson, Michelle Rodriguez, Jordana Brewster, Tyrese Gibson, Gina Carano, Luke Evans, Jason Statham, Elsa Pataky, Gal Gadot, Sung Kang, Shea Whigham, Ludacris, Joe Taslim, Lee Asquith-Coe, Kim Kold, Stephen Marcus, Clara Paget, David Ajala
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A dodici anni dal primo Fast & Furious e a due dall’ultimo episodio della saga, tornano Dom-Diesel e i suoi moderni cavalieri su destrieri d’acciaio, con qualche macchia ma sempre senza nessuna paura.

Dopo la rapina a Rio, dove hanno sgominato l’impero criminale del potente Reyes, Dom (Diesel) e Brian (Walker) si stanno godendo la loro parte dei 100 milioni di dollari del bottino da qualche parte nel mondo. Il destino però, nei panni dell’agente Hobbs (Johnson), ha deciso di non lasciarli in pace: c’è una banda di feroci piloti mercenari ricercati in 12 Paesi che sta rubando oggetti pericolosissimi per la sicurezza internazionale. Sono guidati dallo spietato e quasi infallibile Shaw (Evans), ma tra di loro c’è anche Letty (Rodriguez), la donna che Dom amava e che credeva morta. Il patto è che Dom e i suoi fermino Shaw, in cambio verranno assolti da tutti i loro crimini. Ma la banda di Dom non ha mai affrontato un nemico così.

Al suo quarto Fast & Furious come regista, Justin Lin preme sull’acceleratore di un giocattolo ormai ben rodato e che non ha bisogno di nessuna invenzione particolare per continuare a funzionare. Al centro, ovviamente, le meravigliose auto elaborate che i fan si aspettano: la Dodge Daytona del 1969 (Dom), la Ford Escort Mark-1 del 1971 (Brian), e la Ford Anvil Mustang del 1969 (Roman), le nuove Jensen Interceptor del 1970 (Letty) e la Aston Martin DB9 del 2012 (Shaw), oltre alla sorprendente Flip Car, alle italiane Alfa Romeo e Ferrari e a tante altre sorprese, tra cui un carro armato. Il film inizia con una specie di blob delle migliori scene d’azione degli episodi precedenti, e continua come è prevedibile: corse, botte, colpi di scena e scene d’amore, ancora corse e botte, fino all’ultima mezz’ora, che si guarda tutta in apnea. Lasciamo stare la trama, il tentativo di spy story, gli ex delinquenti corridori diventati improvvisamente i migliori agenti segreti: dettagli inutili ai fini dello spettacolo. Questa è una oliata macchina per fare soldi (le prime pagine del press book, per dire, sono tutte dedicate a incassi e risultati della saga), nella quale l’importante è piacere ai milioni di appassionati nel mondo (il personaggio di Letty, per dirne un’altra, è tornato solo perché i produttori sono stati inondati dalle richieste dei fan), che non resteranno assolutamente delusi. Tutti gli altri possono sempre farsi una passeggiata.

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