di Federica Marino
(federica.marino@rai.it)
Cinquanta sfumature di grigio anzi molte di più, nelle foto di Sebastião Salgado in mostra all’Ara Pacis per un’esposizione in contemporanea con Londra, Rio De Janeiro e Toronto.
Teatro globale, per un soggetto che lo è altrettanto: il Pianeta Terra nelle sue mille manifestazioni, per un viaggio iniziato nel 2003 e diventato oggi Genesi, una mostra e un libro.
Sono scatti dai cinque continenti, per ricordare all’uomo dove è nato e dove deve vivere, cercando di salvaguardare l’ambiente che lo circonda: scopo del progetto, scrive il fotografo, è “ricongiungerci con il mondo com'era prima che l'uomo lo modificasse fino quasi a sfigurarlo”.
“Quasi”: paesaggi, animali e persone sono gli elementi che vanno a comporre l’affresco della Terra, un po’ scrostato e rovinato ma ancora vitale. Salgado, che in passato ha raccontato per immagini le grandi migrazioni umane e il crepuscolo della grande produzione industriale torna oggi all’origine, alla Terra che è humus e habitat per l’uomo.
Quello di Salgado è un monito: prima ancora che immenso e generosissimo giacimento, la Terra è grembo e casa, l’unica possibile. Fosse solo per questo, bisogna rispettarla e proteggerla, e chissà che non si scoprano nuovi modi di viverci sopra, dentro, insieme.
Cinque le sezioni, quante le zone geografiche in cui Salgado ha realizzato il lavoro: Il Pianeta Sud, I Santuari della Natura, l'Africa, Il grande Nord, l'Amazzonia e il Pantanàl mostrano paesaggi ancora incontaminati, animali selvatici e schivi ritratti nel loro habitat, tribù indigene lontane da tutto, sincronizzate con i tempi lunghi della natura e non con quelli frenetici del progresso: sono lì, nelle foto, come a mostrare un’alternativa all’uomo post-industriale.
E’ Salgado a parlare di un “percorso potenziale verso la riscoperta del ruolo dell’uomo in natura. Nonostante tutti i danni già causati all’ambiente, in queste zone si può ancora trovare un mondo di purezza, perfino d’innocenza”, in un Atlante dell’umanità (ancora) possibile.
Dopo Roma, Londra, Toronto e Rio de Janeiro nella primavera 2013, Genesi continuerà il suo lungo giro toccando anche Parigi, altre città della Francia, poi gli Stati Uniti, altre città del Brasile,la Svezia e altri Paesi ancora.
In mostra sarà anche possibile vedere il film Sebastião Salgado. Fotografie, girato dal figlio dell’artista con il regista e amico Wim Wenders: immagini dai lavori principali realizzati dal fotografo prima di Genesi, dal 1983 al 2000.
Sebastiao Salgado. Genesi
Roma, Ara Pacis
Dal 15 maggio al 15 settembre