I cambiamenti climatici "creeranno centinaia di milioni senza tetto". Questo l'avvertimento del Direttore del Grantham Research Institute on climate change di Londra, Nicholas Stern, che sottolinea come i livelli di biossido di carbonio e l'aumento delle temperature potrebbero portare al fallimento dell'agricoltura su interi continenti.
Secondo lo studioso e' "sempre piu' probabile" che nel prossimo futuro centinaia di milioni di persone verranno sfollate dalle loro terre a causa del riscaldamento globale. In particolare infatti, dato che le temperature globali sono suscettibili di un aumento fino a cinque gradi, entro la fine del secolo si potrebbero verificare dei veri e propri movimenti di massa.
"Centinaia di milioni di persone saranno costrette a lasciare la propria terra, perche' le loro coltivazioni e gli animali saranno morti", ha spiegato Stern al Guardian. "Il guaio - ha aggiunto - verra' quando cercheranno di migrare in nuove terre mettendosi in conflitto armato con le persone che gia' vivono li': non sara' un evento occasionale. Potrebbe diventare una caratteristica permanente della vita sulla Terra".
L'Onu: 'Mondo entrato in nuova zona di pericolo'
Il mondo e' entrato "in una nuova zona di pericolo" ora che le emissioni di anidride carbonica nell'atmosfera hanno raggiunto il livello record di 400 parti per milione (ppm): lo ha denunciato Christiana Figueres, responsabile dell'Onu per gli accordi internazionali in materia di emissioni (Unfcc), dopo la diffusione venerdi' scorso dei nuovi dati della National Oceanic and Atmospheric Administration.
"E' stata superata una soglia storica e siamo entrati in una nuova zona di pericolo", si legge in una nota della costaricana, segretario esecutivo dell'Unfcc, "il mondo si deve svegliare e prendere nota di cio' che questo significa per la sicurezza umana, per il benessere umano e per lo sviluppo economico". "Di fronte a un pericolo chiaro e attuale, abbiamo una bisogno di una politica che sappia essere all'altezza della sfida".
Secondo gli esperti il livello di 400 ppm non veniva raggiunto da piu' di tre milioni di anni, quando l'homo sapiens ancora non esisteva, le temperature medie erano piu' alte di diversi gradi e i livelli dei mari erano piu' alti di 20-40 metri. Con questo ritmo di aumento delle emissioni, si stima che il livello di 1.000 ppm verrebbe raggiunto nel giro di un secolo.