di Juana San Emeterio
di David Moreau, Francia 2013, Commedia, Good Films
sceneggiatura: David Moreau, Amro Hamzawi
Virginie Efira, Pierre Niney, Charles Berling, Gilles Cohen, Camille Japy, Michael Abiteboul, Camille Pélicier, Jenna Azoulay, Louis-Do de Lencquesaing
I rapporti amorosi tra donne mature e ragazzi più giovani sono argomento quanto mai attuale non solo come gossip legato alle star. Questo tipo di relazioni è sempre di più un fenomeno comune. “20 anni di meno” ci racconta quindi una storia ‘normale’.
Alice Lantins (Virginie Efira) è una donna bella e ambiziosa. Ha 38 anni, una figlia adolescente e un lavoro presso una rivista di moda di successo. Apparentemente è soddisfatta della sua vita e non ha bisogno di un uomo anche se sua sorella fa di tutto per accasarla. Nel momento in cui è impegnata con determinazione a diventare il nuovo direttore di "Rebel" tutto cambia quando,per caso, durante un volo aereo incontra Balthazar (Pierre Niney), giovane e affascinante (appena 20 anni). L’incontro per Balthazar è un colpo di fulmine, mentre per Alice, è l’opportunità di cambiare la sua immagine di fronte la direzione del giornale. Lei ha bisogno di uscire dallo stereotipo della borghese perfettina ma un po’ zitella. All’inizio quindi Alice finge di avere una relazione con il giovanotto ma poi come sempre avviene le cose si complicano.
“20 anni di meno” è una commedia romantica che tratta con leggerezza e garbo il tema dell’amore quando la differenza d’età deve combattere con tutti i pregiudizi della società. Come dice l’ex marito di Alice: non si sfugge a secoli di pregiudizio quando è la donna ad avere 20 anni di più dell’uomo anche in un’epoca dove è diventato di moda il toy boy. Il pregio del film diretto da David Moreau è invece proprio nel trattare l’argomento con ironia e intelligenza sfuggendo dal conformismo. Tra incontri nei corridoi dell’università e feste per grandi, i due protagonisti fanno i conti con i propri sentimenti, forse in modo un po’ superficiale. Nel complesso però la pellicola è ben riuscita grazie ai dialoghi, alla sceneggiatura e soprattutto alla bravura degli interpreti. Così il cinema francese ha ancora una volta il pregio di raccontare tante storie personali molto attuali.