di Paola Scaramozzino
Tutto ha inizio proprio il giorno della nascita di Carlo Petrini, detto Carlin, venuto alla luce grazie ad una levatrice di nome “Gola”. Un segno del destino per quest’uomo che ha fatto del buon cibo, la missione della sua vita portando in tutto il mondo la grande rivoluzione dello Slow Food. In un film che è anche uno squarcio su come eravamo, Stefano Sardo, classe 1972, regista e sceneggiatore noto per “La doppia ora”, film che ha avuto notevoli riconoscimenti, ha raccontato la storia di Petrini ma anche dei suoi amici di avventura e della realtà di una piccola provincia italiana, su al Nord, nelle Langhe. Filmini in super otto, interviste, fotografie, feste paesane, piccoli e grandi eventi intercalati da un indice animato, si susseguono raccontando di tre amici nati a Bra, Petrini, Azio Citi, la voce narrante ma anche un po’ il filo conduttore nel viaggio della storia che ripercorre i 25 anni di Slow Food e di Giovanni Ravinale che fra bischerate, serate passate in hostarie, passioni politiche, l’amore per il buon bere e per il cibo, trascinati da un leader carismatico e affabulatore come il Carlin riescono a realizzare le idee a dir poco fantasiose di quest’uomo che non vuole essere chiamato rivoluzionario.
“Mi sembra esagerato – ci dice Petrini che sembra intimorito e imbarazzato di parlare di un film che lo vede protagonista.
Eppure rivoluzionario lo è davvero e da ragazzo. Nel 1975 si inventa la prima radio libera d’Europa, “Bra Onde Rosse” che gli vede accanto anche Dario Fo. Parallelamente la sua militanza politica nel Pdup con una Luciana Castellina giovanissima che racconta nel film che alla domanda “ come mai in un piccolo paese delle Langhe, il partito aveva una preferenza del 30% in più rispetto a tutte le altre città” la risposta arrivata sul luogo, fu “ il Carlin”.
“Se tutti quelli che vengono a Bra – si chiede Petrini- rimangono colpiti dal nostro vino e dalla bontà dei nostri formaggi, perché non partiamo da questi per farci conoscere?”. Così si inventa la carta dei vini che fino ad allora non esisteva, il circolo Arci Gola, il supplemento del Manifesto “Gambero Rosso” e negli anni ’90, l’avventura lenta come una lumaca ma inesorabile di “Slow Food e poi Terra Madre e ancora l’Università degli Studi di Scienze Gastronomiche di Pollenzo.
Non ha mai pensato di scendere in politica, di far parte o di creare addirittura un partito? Su Facebook c’è una pagina “Petrini presidente della Repubblica”...
“Me lo hanno detto……- sorride e alza le spalle Petrini - In politica? Non avrei tempo. Sono più all’estero che in Italia dove le cose si muovono lentamente. In America , invece, è in atto un grande cambiamento: si è capito che i beni alimentari fanno parte della cultura di un Paese, bisogna cambiare l’economi e mettere questi temi all’ordine del giorno”.
Amico di Barack Obama e del principe Carlo d’Inghilterra, Carlin conquista e va oltre. Nel 1996 nasce il Salone del Gusto di Torino dove approdano i piccoli artigiani del buon cibo che rischia di scomparire. Il 2001 è un anno tragico per vicende personali che però lo fanno riflettere : ci vuole rispetto per la Terra Madre, per i contadini di tutto il mondo che vanno protetti e ai quali va restituita la dignità. Da lì a poco nascerà Terra Madre, un progetto che ormai è in tutto il mondo e che ha lo scopo di salvare i prodotti locali e i contadini che li producono tramandando anche la cultura del posto sfuggendo alle multinazionali dei semi. Nasce la banca delle semenze autoctone.
Il documentario si conclude con l’apoteosi del Salone del Gusto e Terra Madre 2012, un successo di dimensioni pazzesche: 180mila visitatori che sono giunti a Torino per vedere e ascoltare i contadini arrivati da ogni parte sperduta del mondo. Un’organizzazione complicatissima per una rete che coinvolge milioni di persone in 150 Paesi dove esistono più di 400 presidi Slow Food.
E’ stata una sua idea quella di fare il film su Carlo Petrini e su la “fantasia al potere”, come si diceva una volta? - chiediamo al regista Stefano Sardo
“No, me lo avevano proposto anni fa, nel 2007 – ci spiega – ma avevo glissato. Poi si è ripresentata l’occasione e mi sono buttato. Avevo delle remore perché io sono di Bra e parlare della storia del Carlin è un po’ parlare anche di una storia della mia famiglia, conosco tutti, sono cresciuto fra di loro. Poi ho iniziato ed è andata”.
Il film è stato presentato in anteprima alla sezione Kulinarisches Kino dell’ultima Berninale e sarà nelle sale il 30 maggio distribuito da Tucher film per la Indigo Film che l’ha prodotto. La casa cinematografica di Nicola Giuliano si continua a caratterizzare per film e documentari di alto livello culturale, non a caso ha scoperto e prodotto tutti i film di Paolo Sorrentino fra i quali l’ultimo “La grande bellezza” in concorso al 66* Festival di Cannes. Slow Food Story verrà trasmesso anche dalla Rai sul canale Doc Tre. Peccato che saranno in pochi a vederlo per la collocazione e l’ora a tarda notte.