"Nei Paesi in cui domina ancora la religione di Stato, dove ancora non si è scoperto il valore di una 'sana laicita'', tutelare la libertà religiosa significherà primariamente incoraggiare il pluralismo religioso e l'apertura a tutte le espressioni religiose, per esempio eliminando le legislazioni che puniscono anche penalmente la blasfemia".
E' questo un passaggio dell'intervento dell' arcivescovo di Milano, cardinale Angelo Scola, al convegno 'Costantino a Milano - L'Editto e la sua storià.
"In Occidente, invece - ha proseguito Scola -, è urgente superare la latente diffidenza verso il fenomeno religioso insita nell'ambiguità di alcune concezioni della laicità che generano un clima non certo favorevole ad una autentica libertà religiosa". "La pratica della libertà religiosa - ha concluso l' arcivescovo di Milano - costituisce una vera e propria cartina di tornasole del grado di civiltà di una società".