Il cantiere è aperto e l'obiettivo è definito: dare concretezza a quel "superamento dell'attuale sistema" dell'Imu che il presidente del Consiglio, Enrico Letta, ha citato tra i punti del suo discorso programmatico in occasione della fiducia in Parlamento. I tecnici del Tesoro sarebbero già al lavoro per mettere mano alla rimodulazione della tassa sulla casa e le ipotesi in campo sono diverse.
Di sicuro la strada è segnata per la rata di giugno: il pagamento sarà sospeso. Questo perché, spiegano fonti parlamentari, il Governo vuole dare subito un segnale per contrastare lo stato di sofferenza in cui si trovano migliaia di famiglie, in linea con le parole pronunciate dallo stesso Letta a Montecitorio lunedì scorso: "Stop al pagamento di giugno per dare il tempo a Governo e Parlamento di elaborare insieme e applicare rapidamente una riforma complessiva che dia ossigeno alle famiglie, soprattutto quelle meno abbienti".
Lavori aperti, invece, su come l'imposta cambierà alla luce delle due successive scadenze, quella di settembre e quella di dicembre, quest'ultima gravata del conguaglio. Prima ipotesi: aumentare le detrazioni. Il regime attuale prevede una detrazione pari a 200 euro per l'abitazione principale, maggiorata di 50 euro per ciascun figlio con meno di 26 anni che dimora nella stessa casa dei genitori. Le detrazioni per i figli non possono però superare l'importo di 400 euro. La strada che potrebbe essere intrapresa è quella di una maggiore progressività della tassa legata all'Isee e al reddito. A via XX settembre, i tecnici del Tesoro starebbero ragionando anche sull'ipotesi di una cosidetta super-Tares: un'imposta unica sulla casa e sui servizi che inglobi anche la nuova tassa sui rifiuti. Il gettito, così come accade con l'Imu, andrebbe tutto ai Comuni.
Più lontana, invece, la strada di una moratoria per quest'anno: il mancato gettito, infatti, potrebbe influire in modo eccessivo sui conti pubblici italiani con il rischio di un ulteriore monito da parte di Bruxelles, che non ha ancora chiuso la procedura d'infrazione avviata contro l'Italia per il deficit eccessivo. Il veicolo normativo per le nuove regole sull'Imu sarà il decreto legge.
Scartata, invece, l'ipotesi che circolava negli scorsi giorni e cioè che fosse un'eventuale not di aggiornamento al Documento di economia e finanza (Def) a modificare quanto previsto dal testo licenziato dal Consiglio dei ministri lo scorso 10 aprile. In quella sede, infatti, è stata prevista la stabilizzazione della tassa oltre il 2014, termine della sperimentazione prevista nel decreto 'salva-Italia'.