di Federica Marino
(federica.marino@rai.it)
Imperatori a confronto a Roma, dove due mostre fanno da inizio e fine di un ciclo storico e culturale.
A Villa Adriana di Tivoli si celebra, con l’imperatore e “padrone di casa” Adriano, l’autrice che lo rese una star nel ventesimo secolo, Marguerite Yourcenar.
Al Colosseo c’è Costantino: duecento anni separano queste due grandi personalità, due secoli in cui il mondo antico cambiò profondamente e cominciò a diventare nuovo.
Adriano viene raccontato attraverso gli occhi e le parole di Marguerite Yourcenar, che ne ricostruì la figura con lunghi studi e una grande forza visionaria: è l’incontro di due talenti attraverso i secoli, persone che si riconoscono simili al di là del tempo e della geografia, l’imperatore romano e la scrittrice, lontani eppure vicinissimi per indole e inclinazione umanistica.
Marguerite Yourcenar. Adriano, l’antichità immaginata ripercorre l’iter creativo del romanzo e mette a fuoco il profondo lavoro di studio della scrittrice sull’antichità classica, attraverso carteggi, fotografie d’epoca, sculture e incisioni. Con l’idea novecentesca dell’Antichità, nelle sale dell’Antiquarium l’Adriano filtrato da occhi moderni si accosta e confonde con quello storico, in un gioco di specchi e di rimandi che prende il via dalla sede espositiva.
Villa Adriana fu voluta dall’imperatore, che le diede il nome e la abbellì con opere architettoniche e di scultura a lungo dimenticate: arte e storia tutto intorno, per raccontare una storia a cavallo tra biografia e invenzione. L’Adriano della Yourcenar è infatti rigorosamente storico, attualissimo e altrettanto vivo nei dettagli umani, impossibili da verificare eppure assolutamente verosimili, che l’autrice gli ha regalato, in una sorta di “magia”, quasi di possessione indotta da studio, meditazione e immaginazione.
“Avevo preso l'abitudine di scrivere ogni notte quasi automaticamente il risultato di queste lunghe visioni provocate, durante le quali mi inserivo nell'intimità di un altro tempo", scrive Yourcenar nei Carnet che accompagnano le Memorie dell’imperatore, per fare poi dire al suo Adriano. "Ogni essere che ha vissuto l'avventura umana sono io". Per entrare ancora di più nella “magia”, si organizzano passeggiate archeologiche serali tra le rovine della Villa con letture dalle Memorie di Adriano.
Uomo e imperatore, Adriano, pragmatico romano innamorato della cultura greca, intellettuale e soldato, filosofo e statista. Contraddizioni personali che sono quelle del suo mondo variegato e che per questo diventano quasi un paradigma dell’Umano, senza fare dimenticare la portata storica del personaggio. Tra le opere di cui Adriano è orgoglioso nel romanzo yourcenariano c’è il Pantheon, che intorno al 125 volle ricostruire come “santuario di tutti gli dei”. La tolleranza religiosa viene ad Adriano da un passato dalle tante anime, ma l’imperatore fatica a riconoscere la rivoluzione del passaggio al monoteismo: scarsa attenzione per la new entry del cristianesimo e repressione decisa della rivolta a Gerusalemme e in tutta la provincia quando nel 132 Adriano ribattezza la città Aelia Capitolina, edificando un tempio a Giove sui resti del Tempio ebraico distrutto nel 70.
Più attento e consapevole, ma sono passati quasi duecento anni appare l’imperatore Costantino, quando nel 313 emana il suo Editto di tolleranza che concede “libertà di seguire la religione che ciascuno crede, affinché la divinità che sta in cielo, qualunque essa sia, a noi e a tutti i nostri sudditi dia pace e prosperità”.
In arrivo da Milano e organizzata dal Museo diocesano ambrosiano, la mostra presenta oltre centosessanta reperti che inquadrano Costantino e il suo tempo per poi raccontare il passaggio del cristianesimo da culto lecito privato a religione pubblica e poi ufficiale dell’Impero.
Si parte dalla battaglia di Ponte Milvio, vinta da Costantino sotto il segno della croce, ma c’è spazio anche per Elena, santa e madre, oltre che per manufatti preziosi, gioielli e monete. Un tour virtuale fra i monumenti costantiniani a Roma si conclude all’Arco, del quale è possibile osservare il fregio in alta definizione, per seguire le storie che vi sono narrate.
Marguerite Yourcenar. Adriano, l’antichità immaginata
Tivoli (Roma), Villa Adriana
Fino al 3 novembre
Costantino
Roma, Colosseo
Fino al 15 settembre