Cinema nel Golfo arabo


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‘Benvenuti al Nord’. In Kuwait

Film italiani per la prima volta in rassegna benvenuti_al_nord_296

di Mariaceleste de Martino
(mariaceleste.demartino@rai.it)

Cade il velo sul cinema italiano. Il Kuwait ospita, per la prima volta in quasi 60 anni, pellicole del tricolore. Dal 15 aprile, per tre giorni, si svolge la rassegna 'Italian Film Festival' organizzata dall'ambasciata d'Italia in Kuwait assieme alla Cinescape, la più grande catena di sale e multisale nel Paese del Golfo fondata nel 1954 e da allora l’unico espositore nell'emirato.

Sbarca nel regno del petrolio, che confina con l’Arabia Saudita e l’Iraq, 'Benvenuti al Nord', la divertente e irriverente commedia di Luca Miniero che, attraverso le interpretazioni di Claudio Bisio e Angela Finocchiaro, ripropone con grande successo il dialogo dicotomico tra nord e sud attraverso i dialetti e le dinamiche di amicizia. Verrà proiettato 'Pane e Tulipani' di Silvio Soldini con Lucia Maglietta e Bruno Ganz. E dulcis in fundo 'Nuovo Cinema Paradiso', il capolavoro autobiografico di Giuseppe Tornatore, vincitore dell'Oscar come miglior film straniero nel 1990.

“Questi film dicono molto sull’Italia e sull’essere italiani”, dice soddisfatto l’ambasciatore italiano nel Kuwait, Fabrizio Nicoletti. “Sono certo che la bellezza delle storie assieme al talento dei nostri registi desteranno grande interesse e apprezzamento nel pubblico kuwaitiano".

Storicamente c’è molto che lega l’Italia al mondo arabo, oggi due sfere diverse che dopo aver lungamente appartenuto a sistemi culturali comunicanti si sono gradualmente voltati le spalle. Il festival del cinema in Kuwait può essere anche interpretato come un segnale di apertura, una forma di Rinascimento e Illuminismo per riaffermare e consolidare un inizio di unità mediterranea.

Altri Paesi arabi e del Maghreb hanno più volte e spesso ospitato i grandi del cinema italiano: tra i film al Dubai International Film Festival, per esempio, in passato sono stati proiettati ‘Gomorra’ di Matteo Garrone, ‘Il Divo’ di Paolo Sorrentino, ‘Pranzo di Ferragosto’ di Gianni Di Gregorio e ‘Pa-ra-da’ di Marco Pontecorvo che narra la vera storia dell'artista di strada franco-algerino Miloud Oukili. Quest’anno al Gulf Film Festival, quattro i titoli in cartellone: i cortometraggi ‘La storia di Sonia’ di Lorenzo Guarnieri, ‘Cantarella’ di Diego Dada, ‘Zinì’ e ‘Amì’' di Pierluca di Pasquale e il film in co-produzione con il Kuwait, gli Eau e l'Iraq ‘Sta per piovere’ storia di un algerino immigrato in Italia e dei suoi figli metà italiani metà magrebini.

Al fianco della rassegna cinematografica di Dubai c’è anche quella di Abu Dhabi e degli Emirati Arabi. Un mercato in forte espansione che include anche il Festival di Marrakech, una delle grandi vetrine internazionali nate negli ultimi anni per presentare ai buyer di tutto il mondo i titoli che contano nel panorama arabo, oltre che asiatico e africano. ‘Le cose belle’ di Agostino Ferrente e Giovanni Piperno ha vinto pochi giorni fa il Prix Azzeddine Meddour per un’opera prima al Festival Internazionale del Cinema Mediterraneo di Tétouan, manifestazione cinematografica marocchina gemellata con il MedFilm Festival di Roma. Gli altri film italiani presentati a Tétouan sono stati ‘Tutti i santi giorni’ di Paolo Virzì e ‘Cesare deve morire’ quale Omaggio a Paolo e Vittorio Taviani ed evento speciale di chiusura. La prossima edizione del MedFilm festival - Cinema del Mediterraneo a Roma tornerà a giugno, dal 21 al 30, con un ricco programma di film. E non dimentichiamo che il Marocco è una destinazione per il cinema mondiale. A Ouarzazate, all’inizio del deserto, ci sono i CLA Studios, creati nel 2004; papartenariato tra Dino de Laurentiis, Cinecittà and Sanam Holding.

Il mondo arabo ospita l’Italia e l’Italia ospita il mondo arabo. Da sottolineare i film prodotti dall’Egitto, Paese dalla ricca storia cinematografica, sempre più fiorente e crescente, fresco e innovativo. E ricordiamo anche, in particolare, i film della libanese Nadine Labaki che in Italia hanno ottenuto un enorme successo. Nel mondo arabo non mancano poi le coproduzioni che coinvolgono Paesi europei come Spagna. Olanda e Francia. In Italia, la Guerra del Golfo ispirò canzoni di protesta quali ‘La Bomba Intelligente’ dei 99 Posse e ‘La Musicassetta Baghdad 1.9.9.1. a cura del collettivo italiano ‘Uniti contro la guerra’. Tocca ora al cinema italiano mostrare la Storia contemporanea di un Kuwait ‘invaso’ di Cultura e Arte e non di conflitti e violenze.