Addio a premio Nobel Robert Edwards


Stampa

Morto ‘padre’ fecondazione in vitro

Grazie a lui oltre 4 milioni nati 'in provetta' provetta_296

Oggi Louise Joy Brown ha 35 anni, ed è una normalissima madre di famiglia. Il 25 luglio del 1978 è stata la prima bambina a nascere grazie a una tecnica rivoluzionaria, la fecondazione in vitro. Dopo di lei, oltre 4 milioni di bambini sono nati "in provetta". Padre di questa tecnica è il medico inglese Robert Geoffrey Edwards, Nobel per la Medicina nel 2010, scomparso ieri a 87 anni.

Edwards, nato nel 1925 a Leeds, inizia nel 1960 a studiare le problematiche legate alla fecondazione umana, è già nel 1968 riesce a ottenere la fertilizzazione di un ovulo umano in laboratorio. L'inizio della collaborazione con un altro illustre chirurgo e ginecologo inglese, Patrick Steptoe, segna la svolta per le sue ricerche.

Mentre Edwards affina le tecniche di fertilizzazione dell'embrione in laboratorio, Steptoe utilizza la laparoscopia per ricavare ovociti da pazienti con infertilita' dovuta alle tube. I loro esperimenti incontrano numerose critiche e opposizioni di tipo etico, ma la nascita di Louise Brown, nell'Oldham General Hospital, segna la storia della medicina, dando una nuova speranza a milioni di coppie infertili nel mondo.

La tenica, denominata Fivet, ha un principio relativamente semplice: si tratta di fecondare in vitro un ovulo, estratto dalle tube della paziente, con uno spermatozoo sano, per poi reimpiantare l'embrione cosi' ottenuto nell'utero della donna di solito entro 72 ore. Si stima che le possibilita' di gravidanza siano pari al 18% dei cicli ovulatori femminili: tre quarti di queste gravidanze arrivano al parto. Edwards e Steptoe hanno fondato la Bourn Hall Clinic, per sviluppare il loro lavoro e formare nuovi specialisti.

Steptoe è morto nel 1988, ma Edwards ha continuato in questi anni a pubblicare articoli scientifici e a formare le nuove generazioni. Una fama crescente lo porta a entrare, nel 2007, nella prestigiosa lista pubblicata dal Daily Telegraph dei 100 piu' grandi geni viventi. Nel 2010 il Nobel: non mancarono allora, come per quasi tutta la vita di Edwards, le polemiche.

Se le società scientifiche e gran parte degli esperti parlarono di riconoscimento stra-meritato (i ginecologi parlarono di "maestro che ha cambiato il futuro") da parte cattolica si levarono voci di critica, con la Radio Vaticana che accusò Edwards di "aver ignorato le esigenze dell'etica".