Una vita spericolata, sempre sull'orlo di un precipizio. Malato da tempo, si e' spento nella sua casa di Acilia il 'califfo', Franco Califano. Era nato a Pagani, in provincia di Salerno, nel 1938 ed era cresciuto tra Roma e Milano. Autore di brani indimenticabili scritti anche per Mia Martini ('Minuetto'), Ornella Vanoni ('La musica infinita',' Una ragione in piu'), Peppino di Capri ('Un grande amore e niente piu', che vince il Festival di Sanremo nel 1973), ma anche per Edoardo Vianello e Wilma Goich, Mina e Loretta Goggi, che porta al successo le sue 'Notti d'agosto'.
Cantautore, poeta, come amava definirsi, Franco Califano ha firmato celebri hit. 'Tutto il resto e' noia', 'La mia liberta", 'Io nun piango', 'Cesira', 'Avventura con un travestito', 'Pasquale l'infermiere', spesso autobiografiche, ispirati alle sue personali vicende private. Una vita di eccessi mai negati, la sua, tra canzoni, concerti, night, serate nei piani bar, alcol e droga. Arrestato la prima volta nel 1970 per possesso di stupefacenti, venne assolto con formula piena. Da questa esperienza carceraria e' nato l'album 'Impronte digitali'.
Giovanissimo aveva avuto una figlia, Silvia, che ora fa la ballerina. Non aveva mai negato la sua paternita', le aveva dato solo il nome, ma era sparito qualche mese dopo la sua nascita. "Perche' i figli si devono crescere e amare - aveva detto un giorno - io, questa possibilita' me la sono sempre negata".
Negli ultimi tempi si era dato al sociale e alla tv. 'Frequentava' le carceri, preparava concerti ed era amatissimo dai detenuti, che forse si riconoscevano nella sua storia personale, nella sua travagliata esistenza. Aveva partecipato a programmi cult: 'Musica Farm', 'Ciao Darwin' e in qualita' di guest alla trasmissione 'Tale e Quale Show'.
Solo pochi giorni fa, il 18 marzo, si era esibito al Teatro Sistina di Roma. "Fino all'ultimo giorno non ha smesso di cantare e di scrivere canzoni", spiega il cantautore Enrico Giaretta, suo pianista e figlio artistico. "Il Maestro - racconta - stava per partire per un 'mini tour' con accompagnamento di pianoforte, batteria, chitarra e contrabbasso. Era entusiasta di questa nuova avventura. Avremmo dovuto suonare il 4 aprile a Porto Recanati e, pochi giorni dopo, avevamo un appuntamento in sala di incisione ad Avezzano. All'improvviso, la notizia della sua morte. Siamo tutti increduli. Si è chiuso per noi un'era"