Latorre e Girone sono tornati in India


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Marò, la cronologia della vicenda

Sono accusati dell’omicidio di due pescatori latorre_girone_296

I fucilieri di Marina Massimiliano Latorre e Salvatore Girone sono arrivati ieri a New Delhi a bordo di un volo militare. Sono stati accolti dall'ambasciatore in India, Mancini. Con loro è arrivato nella capitale indiana il sottosegretario agli Esteri, De Mistura, che ha riferito le loro parole durante il volo: "Siamo militari, andiamo avanti". I marò risiederanno nell'ambasciata italiana in attesa del processo per l'uccisione di due pescatori scambiati per pirati. Oggi sarebbe scaduto il permesso elettorale di quattro settimane accordato dall'India ai due marò.

Di seguito le tappe principali della vicenda dei due fucilieri di marina, iniziata lo scorso 15 febbraio:

- 15 febbraio 2012: la petroliera Enrica Lexie viene attaccata dai pirati a largo dell'Oceano Indiano. L'offensiva viene contrastata dai fucilieri;

- 16 febbraio 2012: la nave Enrica Lexie entra nel porto di Kochi. I due militari italiani Massimiliano Latorre e Salvatore Girone vengono accusati di aver ucciso, durante l'attacco dei pirati, due pescatori che si trovavano nelle vicinanze durante l'episodio. Gli italiani dichiarano invece di aver sparato solo dei colpi di avvertimento;

- 19 febbraio 2012: Latorre e Girone vengono fermati e interrogati. Successivamente vengono alloggiati presso la polizia locale;

- 20 febbraio 2012: Viene organizzata a Kollam una protesta anti-italiana davanti all'abitazione del magistrato che interrogherà i due militari.

- 21 febbraio 2012: Il ministro degli Esteri Giulio Terzi invia in India il sottosegretario agli Esteri Staffan De Mistura;

- 25 febbraio 2012: Inizia la perquisizione della nave Enrica Lexie da parte della polizia indiana e di una delegazione italiana. Vengono sequestrate le armi presenti a bordo per la perizia balistica;

- 28 febbraio 2012: Terzi va a New Delhi per una visita ufficiale e fa tappa anche a Kochi per incontrare i due marò. "Italia e India - dichiara il capo della Farnesina - rimangono su posizioni differenti per quanto riguarda la giurisdizione del caso";

- 5-6 marzo 2012: Il giudice distrettuale di Kollam decide il trasferimento in carcere fino al 19 marzo per Latorre e Girone che vengono immediatamente portati al carcere di Trivandrum. Respinta dalla Corte la richiesta di riconoscere ai militari uno status privilegiato, ma dopo un lungo braccio di ferro con le autorità indiane, De Mistura ottiene che i due vengano rinchiusi in una struttura separata dalle celle comuni e con un regime meno rigido;

- 7 marzo 2012: il presidente del Consiglio Mario Monti telefona al primo ministro indiano Manmohan Singh e ribadisce che il fatto è avvenuto in acque internazionali e che la giurisdizione sul caso è solo italiana. Anche l'Ue scende in campo su richiesta di Roma;

- 8 marzo 2012: il sottosegretario Staffan de Mistura incontra nuovamente i due marò detenuti nel carcere di Trivandrum e dichiara: "Li porteremo sicuramente a casa. Il diritto internazionale non può essere tradito". Lo stesso giorno la commissione Difesa del Senato decide di svolgere un'indagine conoscitiva sullo stato di attuazione della normativa sul contrasto della pirateria.

- 9 marzo 2012: si riunisce il Comitato interministeriale per la sicurezza della Repubblica per affrontare la questione dei marò. Viene deciso di lasciare d'ora in poi il Comitato attivato in permanenza con il coordinamento del direttore generale del Dipartimento delle informazioni per la sicurezza e con la partecipazione di delegati dei ministri, allo scopo di intensificare il monitoraggio della situazione e la condivisione delle linee di azione.

- 13 marzo 2012: Il premier Monti incontra a Bruxelles l'alto rappresentante degli Esteri Ue Catherine Ashton, che si impegna a "intraprendere ogni possibile ulteriore passo per arrivare ad una soluzione positiva". Il sottosegretario de Mistura incontra di nuovo Latorre e Girone;

- 14 marzo 2012: Il ministro Terzi interviene a Montecitorio per riferire sullo sviluppo della vicenda;

- 15 marzo 2012: A Roma, in piazza del Campidoglio, si svolge una manifestazione per chiedere l'immediato rilascio di Massimiliano Latorre e Salvatore Girone;

- 2 aprile 2012: Nuovo rinvio del processo da parte dell'Alta Corte di Kochi

- 3 aprile 2012: Massimiliano Latorre e Salvatore Girone vengono interrogati nel carcere di Trivandrum dalla polizia locale. La sezione d'appello dell'Alta Corte di Kochi, annullando la decisione presa precedentemente da un giudice di primo grado della stessa Corte, decide che la petroliera italiana Enrica Lexie non può ancora lasciare le acque indiane;

- 12 aprile 2012: Terzi incontra il segretario di Stato Usa Hillary Clinton per discutere, tra gli altri temi, della vicenda dei due marò e della nave Enrica Lexie;

- 20 aprile 2012: Dopo una serie di trattative, viene raggiunto un accordo extragiudiziale tra i legali delle famiglie dei pescatori uccisi e tra gli avvocati degli stessi marò per un risarcimento ai parenti dei pescatori di 146 mila euro;

- 30 aprile 2012: La Corte suprema indiana contesta gli accordi extragiudiziali tra l'Italia e le famiglie dei due pescatori uccisi.

- 2 maggio 2012: La Corte suprema di New Delhi autorizza la partenza della nave mercantile italiana. Il prezzo da pagare, a titolo di garanzia, per permettere alla Enrica Lexie di lasciare il porto di Kochi è di 30 milioni di rupie, circa 430 mila euro;

- 5 maggio 2012: La nave Enrica Lexi lascia il porto di Kochi e fa rotta verso lo Sri Lanka;

- 10 maggio 2012: Viene approvata a larghissima maggioranza dal parte del Parlamento europeo la risoluzione che esprime forte preoccupazione per la minaccia rappresentata dalla pirateria soprattutto nell'Oceano indiano e viene accolta una proposta presentata dalla delegazione degli europarlamentari italiani che fa espresso riferimento alla esclusiva giurisdizione "di bandiera" sulle navi in acque internazionali e sui militari impegnati nelle azioni antipirateria in qualità di organi dello Stato;

- 17 maggio 2012: Le autorità del Kerala dispongono il trasferimento dei due marò dal carcere di Trivandrum a un'altra struttura della città entro 20 giorni;

- 18 maggio 2012: L'ambasciatore a New Delhi Giacomo Sanfelice viene richiamato a Roma per consultazioni con il governo;

- 28 maggio 2012: L'Alta corte del Kerala ha chiesto alle autorità federali di acquisire nuovi elementi per decidere riguardo alla libertà su cauzione dei marò;

- 30 maggio 2012: Ai marò viene concessa la libertà dietro cauzione in attesa della sentenza della Corte suprema. I due fucilieri italiani risiedono in un hotel e ogni giorno devono firmare un registro in commissariato;

- 26 luglio 2012: Circa 4 mila firme raccolte da 14 associazioni combattentistiche della Puglia in solidarietà con i marò italiani vengono consegnate al presidente della commissione Esteri del Senato Lamberto Dini che la consegnerà successivamente a Terzi per farla giungere per via diplomatica ai due marò.

- 29 ottobre 2012: Terzi prende contatto con il nuovo ministro degli Esteri indiano, Salman Khurshid, per sottolineargli l'urgenza di una soluzione positiva e improcrastinabile del caso dei fucilieri di marina;
- 8 novembre 2012: Terzi porta nuovamente all'attenzione dell'Unione Europea, del G8 e dell'Asean il caso dei marò;

- 13 dicembre 2012: Su istruzione del ministro degli Esteri Terzi, il segretario generale della Farnesina Michele Valensise convoca l'ambasciatore indiano Debabrata Saha. Al capo missione indiano è stata reiterata la sollecitazione del governo italiano a che la sentenza della Corte suprema di Nuova Delhi sul caso dei due fucilieri sia emessa prima dell' inizio delle festività natalizie;

- 14 dicembre 2012: Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano riceve al Quirinale, i familiari dei marò insieme ai ministri della Difesa Di Paola e degli Esteri Terzi. Nel frattempo Latorre e Girone presentano una richiesta all'Alta corte del Kerala per ottenere il permesso di rientrare in Italia per le festività natalizie. I giudici accettano l'istanza e fissano un'udienza per la settimana successiva. Lo stesso giorno viene posticipata, a oltre tre mesi dalla conclusione del dibattimento, la sentenza della Corte suprema indiana sui ricorsi presentati dall' Italia in difesa della giurisdizione nazionale e della immunità funzionale dei due fucilieri. Palazzo Chigi esprime "forte rammarico";

- 15 dicembre 2012: L'Alta corte di Kochi chiede il parere del governo centrale sull'istanza dei marò per una "licenza" natalizia. Il ministro della Difesa Di Paola incontra Latorre e Girone a Kochi;

- 18 dicembre 2012: L'Alta corte del Kerala rinvia al giorno successivo la richiesta dei marò di trascorrere le festività natalizie in Italia, ma il governo indiano non si oppone alla concessione del permesso;

- 19 dicembre 2012: secondo rinvio al giorno successivo dell'Alta corte del Kerala dell'udienza per l'esame della richiesta dei due marò di rientrare in Italia per le festività di Natale.

- 20 dicembre 2012: viene accordata una licenza di due settimane per le festività natalizie. "E' un grande sollievo" ha commentato il ministro degli Esteri Giulio Terzi.

- 18 gennaio 2013: la Corte suprema dell'India riconosce le motivazioni del ricorso del governo italiano contro la detenzione dei marò, che possono ora lasciare lo Stato del Kerala e recarsi a New Dehli. L'Alta corte riconosce che i fatti avvennero in acque internazionali e che la giurisdizione non era della magistratura locale del Kerala;

- 22 febbraio 2013: la Corte suprema dell'India concede a Latorre e Girone di tornare in Italia per quattro settimane per votare;

- 23 febbraio 2013: I due marò arrivano a Roma: li accolgono il Presidente del Consiglio Mario Monti, il ministro della Difesa Giampaolo di Paola, il capo di Stato Maggiore della Difesa Luigi Binelli e il capo di Stato Maggiore della Marina Giuseppe De Giorgi;

- 9 marzo 2013: Il governo indiano avvia a New Delhi le procedure per la costituzione del tribunale speciale;

- 11 marzo 2013: a poco più di dieci giorni dalla scadenza del permesso speciale di quattro settimane concesso dalla Corte suprema di Nuova Delhi, la Farnesina comunica la decisione di far rimanere in Italia i due fucilieri di marina;

- 12 marzo 2013: Il primo ministro indiano Manmohan Singh definisce "inaccettabile" la decisione del governo italiano di non rimandare in India i due soldati accusati dell'uccisione di due pescatori. L'ambasciatore italiano a New Delhi, Daniele Mancini, viene convocato al ministero degli Esteri per fornire spiegazioni sulla vicenda dei marò;

- 13 marzo 2013: L'avvocato indiano che rappresentava l'Italia nel caso di Latorre e Girone si ritira dal processo. Il premier indiano Manmohan Singh minaccia ripercussioni se l'Italia non farà tornare i due fucilieri di marina in India;

- 14 marzo 2013: La Corte suprema indiana chiede all'ambasciatore d'Italia Daniele Mancini di non lasciare l'India. L'ambasciatore Ue in India, Joao Cravinho, viene convocato al ministero degli Esteri di New Delhi;

- 18 marzo 2013: La Corte suprema indiana rinvia al 2 aprile la decisione sul caso dei marò. Fino a tale data l'ambasciatore italiano a New Delhi Daniele Mancini non potrà lasciare il paese. Il diplomatico italiano, secondo i giudici, non ha diritto all'immunità;

- 19 marzo 2013: La presidente del Congresso indiano Sonia Gandhi parla di "tradimento" dell'Italia nei confronti dell'India. "Devono essere utilizzati tutti i mezzi - ha detto - per assicurare che l'impegno assunto dal governo italiano di fronte alla Corte suprema sia rispettato". Il portavoce dell' alto rappresentante per la politica estera dell'Ue Catherine Ashton dichiara: "Ogni limitazione alla libertà di movimento dell' ambasciatore d'Italia in India sarebbe contraria agli obblighi internazionali stabiliti dalla Convenzione di Vienna";

- 20 marzo 2013: Latorre e Girone, ascoltati dalla procura militare a Roma, sono indagati per i reati di "violata consegna aggravata" e "dispersione di oggetti di armamento militare";

- 21 marzo 2013: Il governo italiano decide di far tornare in India i due fucilieri di marina. Latorre e Girone partono in serata insieme al sottosegretario agli Esteri Staffan De Mistura. L'India ha garantito che non applicherà la pena di morte nel processo ai militari, secondo quanto assicurato dal sottosegretario De Mistura.