I film del week end


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Gli amanti passeggeri

di Juana San Emeterio

di Pedro Almodòvar, Spagna 2013, commedia (Warner Bros)
Fotografia di José Luis Alcaine
con Penélope Cruz, Antonio Banderas, Paz Vega, Blanca Suárez, Lola Dueñas, José María Yazpik, Cecilia Roth, Javier Cámara, Hugo Silva, Antonio de la Torre, Miguel Ángel Silvestre, Carlos Areces, Carmen Machi.

Pedro Almodòvar torna alla commedia ironica e irriverente con i toni dei suoi film degli anni ’80 ma piena del “horror vacui” dei nostri tempi.

Un gruppo di variopinti personaggi sale su un aereo della compagnia Penìnsula diretto da Madrid a Città del Messico. Qualcosa però non funziona: un carello in avaria rende impossibile il viaggio. Inizia così la ricerca di un aeroporto per un atterraggio d’emergenza. Una situazione che naturalmente terrorizza l’equipaggio e mette a rischio la vita dei passeggeri. Mentre la seconda classe (operaia) viene messa a dormire con una droga, nella prima si agitano una sensitiva in allarme per la sensazione di pericolo ma soprattutto convinta che durante quel viaggio perderà la verginità, una coppia di sposi novelli, un celebre attore con problemi sentimentali (un’ex tenta di buttarsi dal ponte, l'altra cerca di dimenticarlo), la regina del bondage e il sicario assoldato per ucciderla, un manager accusato di truffa. A intrattenere questo gruppo di agitati passeggeri ci sono tre steward gaissimi, innamorati degli ambigui piloti Benito e Alex, che non riescono a mantenere il riserbo sulla situazione d’emergenza. I tre si danno da fare con balletti e cocktail alcolici per calmare gli animi. Chi sa se ce la faranno?

Negli “Amanti passeggeri” ritroviamo il mondo e i volti del celebre regista spagnolo, come Penelope Cruz e Antonio Banderas che danno il benvenuto al pubblico sulla pista dove decolla l’aereo o Paz Vega in un cammeo e Cecilia Roth, Javier Càmara e Blanca Suàrez, oltre agli esordienti bravissimi Carlos Aceres, Raul Arevalo, Hugo Silva. Questi ultimi impersonano i divertenti steward di quest’aereo pieno di confusione, colore, vitalità e terrore. Uno spazio ristretto che costringe i personaggi, già sopra le righe, a confrontarsi per poi lasciarsi andare in una sorta di orgia ad alta quota. ''Divertimento e lotta contro la paura: ho cercato lo spettacolo per esorcizzare la paura”, ha spiegato Almodòvar durante la conferenza stampa per presentare il film, “Oggi la tv accoglie confessioni che non faremmo nel privato, viceversa, qui gli schermi sono neri e la parola torna a ristabilire relazioni. In Spagna stiamo vivendo la situazione più grave dall'inizio della democrazia: non sono nostalgico, ma mi e ci manca la libertà esplosiva degli anni '80. Come in quegli anni, anche qui celebro amore e sesso, qualcosa che ci è stato dato dalla natura e nessuno ci può togliere. La catarsi erotica dei miei personaggi è il modo migliore per accomiatarsi dalla vita''. E proprio quest’aereo che continua a girare senza trovare un posto sicuro diventa la metafora della crisi di un paese che ha vissuto gli ultimi decenni in allegria e si trova ora ‘sull’orlo di una crisi di nervi’. La ricetta del regista della Mancha per affrontare il momento difficile è nella vitalità di un sesso vissuto senza freni. Un tema caro ad Almodòvar che fa sentire nel nuovo film tutta la nostalgia per la movida madrilena degli anni d’oro. Dopo alcuni film che andavano a scandagliare i mali dell’anima, fa piacere ritrovare la disordinata ‘follia’ delle sue commedie più belle, anche se in questo film, Almodòvar diventa più autoreferenziale e malinconico. Sarà che siamo in anni difficili e come gli ‘amanti passeggeri’ per sopravvivere si può usare anche l’agua di Valencia, un cocktail a base di Cava o champagne, succo d'arancia, vodka e gin, di moda in Spagna nell’altro secolo. Da vedere.

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