Un ‘piano B' per uscire dalla crisi


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Cipro, stretta russa su gas e banche

In cambio di nuovi aiuti potrebbe cedere giacimenti e istituti cipro_elezioni_296

L'interesse russo per i vasti giacimenti sottomarini di gas naturale scoperti al largo di Cipro e per l'acquisto di alcune banche sull'isola potrebbe essere l'asso nella manica del "piano B" al quale il governo di Nicosia sta lavorando. Dopo la bocciatura ieri sera da parte del parlamento del controverso piano di salvataggio Ue che prevedeva anche un pesante prelievo forzoso sui depositi bancari, l'attenzione si è spostata sulle autorità cipriote dalla quali la Ue si attende controproposte per un nuovo piano di salvataggio.

Il prelievo forzoso sui depositi bancari - che avrebbe colpito gran parte dei circa 80.000 cittadini russi che vivono a Cipro, e soprattutto i depositi milionari di diversi oligarchi di Mosca in odore di affari mafiosi e riciclaggio di denaro poco pulito - avrebbe dovuto portare nelle casse dello stato cipriota 5,8 miliardi di euro, che si sarebbero aggiunti ai 10 miliardi promessi dalla troika Ue-Fmi-Bce.

Dopo la bocciatura di questo piano, si cercano alternative. Anche a Mosca. Il ministro delle Finanze Michalis Sarris si trova nella capitale russa da ieri sera impegnato in serrati colloqui con il collega russo Anton Siluanov nel tentativo di ottenere un prestito di 5 miliardi di euro e l'estensione per cinque anni e interessi piu' convenienti di un prestito di 2.5 miliardi ricevuto due anni fa.

A Nicosia per tutto il giorno sono circolate con insistenza voci circa l'avvenuta vendita a non meglio precisati "investitori russi" della Marfin Laiki Bank (Banca Popolare), anche se il portavoce del governo, Chrystos Stilianidis, si e' affrettato a smentire la circostanza. Per quanto riguarda il gas, analisti locali fanno notare che a Mosca, insieme con Sarris, c'è anche il ministro dell'Energia George Lakkotrypis.

Questi si trova nella capitale russa ufficialmente per seguire una mostra sul turismo ma, secondo varie fonti, potrebbe avere contatti con responsabili del gigante dell'energia russo Gazprom per discutere proprio di un possibile interesse nel gas naturale cipriota. Nei giorni scorsi, però, un alto responsabile della Gazprom aveva escluso che la compagnia fosse interessata ad assistere finanziariamente il governo di Cipro in cambio dei diritti per l'esplorazione dell'immenso giacimento scoperto due anni fa al largo dell'isola. Secondo le autorità di Nicosia, il giacimento conterrebbe una quantità di gas stimata fra i 140 e i 230 miliardi di metri cubi.