di Nello Rega
(n.rega@rai.it)
“Archiviata”, ma solo per l’aspetto solenne e per la ritualità, la messa di inizio pontificato, papa Bergoglio si è messo al lavoro con una fittissima agenda di incontri. Un mercoledì di impegno ecumenico con il pontefice sempre più “preso” dagli affari di gestione della Chiesa. Dopo il faccia a faccia con la presidente argentina, con tanto di bacio finale e battute di “disgelo”, oggi è stata la volta della collega brasiliana Rousseff, con la quale ha parlato dei problemi della povertà e della droga.
Poi, sempre in forma privata, l’incontro con Bartolomeo I, patriarca ecumenico di Costantinopoli, e il metropolita Hilarion del Patriarcato di Mosca. Ma il punto centrale della giornata è stato il “summit” con gli esponenti di altre Chiese e confessioni cristiane. “Inizio il mio ministero nell’anno della Fede, che con intuizione veramente ispirata il mio venerato predecessore Benedetto XVI ha proclamato, un’iniziativa che desidero continuare. Continuare la riscoperta del Concilio sarà il migliore servizio all’unità della Chiesa”.
Parole che segnano altre linee guida del suo pontificato e che significano “ferma volontà di continuare nel cammino verso l’unità della Chiesa e amore e rispetto per le religioni non cristiane”. Speciale il messaggio rivolto all’ebraismo. “Al popolo ebraico ci lega uno specialissimo vincolo spirituale”, ha detto rifacendosi ai documenti del Concilio vaticano. Sotto il suo “segno”, quello che ormai è diventato così popolare tra i cattolici e non, l’auspicio a chi non crede.
“Dobbiamo essere vicini agli uomini e alle donne che pur non riconoscendosi in nessuna tradizione religiosa sono in cerca della verità, della bontà e della bellezza, che è verità, bontà e bellezza di Dio”. “La vostra elezione è ispirata da Dio. Vi attendono compiti enormi per l’unità”, ha detto Bartolomeo I, lanciando una sorta di “ponte” di dialogo con il Vescovo di Roma. “Ponte” pienamente raccolto con parole che non lasciano spazio alle interpretazioni: “Ringrazio di cuore quello che mio fratello Andrea ci ha detto”.
Poi lo ha abbracciato ed è tornato a rassicurare: “La Chiesa cattolica è consapevole dell’importanza della promozione dell’amicizia con chi crede in religioni diverse”. Concetto che ha ripetuto ben due volte.
Non da meno le emozioni e il rispetto che Bergoglio ha riservato ai rappresentanti musulmani. "Apprezzo molto la vostra presenza: in essa vedo un segno tangibile della volontà di crescere nella stima reciproca e nella cooperazione per il bene comune dell'umanità".