Dalla notte fedeli in fila


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Piazza San Pietro parla spagnolo

Oltre 130 delegazioni oggi per la messa operatori_tv_papa_296

di Paola Scaramozzino
(p.scaramozzino@rai.it)

Ore 5.00 del mattino. Via della Conciliazione a Roma. Il cielo lascia spazio alle prime luci dell’alba. Nella zona c’è un gran movimento di Forze dell’ordine. Si sente il rumore di un elicottero sopra le nostre teste. Dei fedeli sono già in prima fila dietro una barriera di ferro. Saranno duecento e si sente parlare solo spagnolo. La Piazza oggi è loro. Passaggio obbligato per tutti intorno al colonnato di San Pietro. Si entra solo dalla parte di Borgo Pio e solo gli autorizzati. Facciamo pazientemente il giro. Carabinieri, Polizia cinofila, artificieri, Guardia di Finanza e Forestale ovunque. Controlli ai passaggi severissimi. Arriviamo nella Piazza. Oltre ai volontari di molte regioni e della Protezione Civile del Lazio, i boy scout e il personale della Croce Rossa. Altra barriera con una decina di persone dietro. Loro saranno i primi ad entrare sul sagrato. Si tratta di due giovani donne e alcuni monaci.

“Siamo qui dalle 21 di ieri sera. Volevamo essere i primi per raggiungere un posto per vedere bene Papa Francesco. Non abbiamo sentito neanche il freddo e la stanchezza, arriviamo da Bergamo. Che emozione ci dice Marina sottobraccio a Domenica, hanno gli occhi lucidi. Accanto a loro padre Israele Marino, frate trappista di Madrid, e Argento, Angelo e Gabriele del Monastero benedettino di Monseraut in Spagna.

“Ci siamo fatta buona compagnia, abbiamo pregato insieme per il Santo Padre”.

Ci sarà da aspettare ancora un'ora e mezza, alle 6.30 si aprono i varchi. Raggiungiamo Piazza dell’Uffizio che brulica di giornalisti in fila per passare al controllo del metal detector. Si tratta per la stragrande maggioranza di cameramen e fotografi che possono accedere al braccio Carlo Magno, una terrazza magnifica sopra al colonnato. Dietro di loro, sempre guidati dalle Forze dell’Ordine, il presidio dell’Unitalsi. Sono 1200 fra crocerossine e ammalati anche in lettighe che sostano in attesa di poter entrare nella Piazza. E’ davvero una visione toccante. Ci sono anche bambini sulla sedia a rotelle e infermi gravi. Per tutti una tazza di latte caldo, una parola di conforto, tanta solidarietà. Il tunnel che porta a Piazza Cavalleggeri è chiuso alle auto. I pellegrini lo percorrono cercando il varco. Ma in questa zona il passaggio è per i sovrani e la diplomazia di tutto il mondo. Centocinquanta le delegazioni. Qui non si passa, è zona più che rossa.

Rifacciamo il percorso all’indietro, e intanto si stanno per aprire i varchi. La folla è contenuta dai ragazzi del Vicariato di Annus Fidei 2012. Fanno fatica ma sono loro che guidano le fila. Alle 8.00 la Piazza è già piena. Si odono i canti dei fedeli che continuano ad arrivare. C’è un corridoio con le transenne di ferro di tre chilometri che parte da Piazza del Plebiscito e arriva lungo Corso Vittorio fino a via della Conciliazione. Questo la dice lunga su quanta gente sta per arrivare. E intanto nella Sala Stampa Vaticana si parla di Papa Francesco. Eccolo nel suo giro della Piazza ma non a bordo della Papamobile ma di una gip normale.La sicurezza è stata già messa alla prova domenica scorsa. E’ un Papa che vuole stare fra la gente e la gente lo vuole fra di loro. In prima fila, tanto per dare un ulteriore segno del cambiamento, ci saranno molti sacerdoti di altre religioni. Il dialogo è aperto.