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Doppio Cavani, il Napoli torna a vincere

Milan resta vicino grazie a Balotelli. La Fiorentina supera il Genoa (3-2). La Lazio cade nella neve di Torino, la Roma vince e l'aggancia. A Pescara è tracollo: 0-2 dal Chievo cavani_esulta_296

di Gianluca Luceri

La fuga della Juve prosegue spedita (+9), ma lassù qualcuno non si rassegna a mollare. Al colpo di sabato della capolista a Bologna (0-2), rispondono le tre immediate inseguitrici, ovvero Napoli, Milan e Fiorentina, tutte vittoriose ma dopo aver sudato parecchie camicie. La doppietta del redivivo Cavani (rigore al 4' e 65'), più il graffio nel finale di Goran Pandev (81'), rialzano la banda di Mazzarri dopo un periodo decisamente complicato (5 partite senza successi), evitando così l'aggancio al secondo posto da parte del Diavolo. Ma quella del Napoli al San Paolo è un match sofferto, contro un'Atalanta tostissima che vende cara la pelle fino all'ultimo secondo del recupero. I nerazzurri di Colantuono rimettono due volte in piedi il match - sfortunato autogol di Cannavaro al 31' e timbro di Denis al 73' con un destro incrociato - alzando bandiera bianca di fronte, appunto, alla stoccata del 3-2 firmata dal macedone Pandev. Molte le occasioni sprecate dai partenopei (almeno 6 nitide), che fanno il match ma hanno la colpa di non chiuderlo. E siccome gli equilibri del calcio sono strani e instabili, ecco che il trappolone è sempre dietro l'angolo, vedi per esempio la traversa del possibile ribaltone colpita su punizione da Carmona. Resta però un successo che fa (di nuovo) morale e classifica.

Balotelli-Balotelli: implacabile penalty in avvio (9'), tap-in del raddoppio dopo un'incursione di Niang e un goffo intervento di Sorrentino. Le istantanee di San Siro sono tutte per SuperMario (7° gol in 6 gare), che scaccia i fantasmi rossoneri dopo lo shampoo del Camp Nou. Luci e ombre comunque per la squadra di Allegri che regola con un gol per tempo un discreto Palermo, che pur nei suoi evidenti limiti tecnici tiene botta finchè può, creando anche due buone chances con Morganella e Ilicic. Con Gasperini, Malesani o il richiamato Sannino il prodotto non cambia e il destino dei rosanero sembra ormai segnato: la serie B è sempre più dietro l'angolo. Sorride comunque il Milan: tre punti importanti per restare in scia al Napoli e tenere a distanza una 'baldanzosa' Fiorentina.

Viola che giocano alla grande, fanno, disfano (specie nei primi 45') ma alla fine piegano un ottimo Genoa (3-2), reduce dai due ko (senza sfigurare, anzi) contro Roma e Milan. Sfida divertente e pirotecnica aperta da un meraviglioso assist di Ljajic che serve ad Aquilani un pallone sul quale c'è scritto "basta spingere" (33'). Musica diversa nella ripresa. Rossoblù più spigliati e Portanova impatta col suo marchio di fabbrica, il colpo di testa (59'). Da flipper il quarto d'ora che segue. Cuadrado sembra dare il colpo di grazia ai rossoblù (62') ma Antonelli riacciuffa ancora per il bavero i padroni di casa (69'). Bertolacci prende poi il secondo giallo su un fallo inutile e viene cacciato da Rizzoli (76') e due minuti dopo (78') l'ex Cassani, su calcio d'angolo, infila di schiena la porta sbagliata. Ed è solo qui che l'irriducibile Ballardini alza bandiera bianca. La Fiorentina, malgrado qualche difettuccio di fabbrica che Montella fatica ad eliminare (squadra che a volte si piace e spreca troppo), continua nel suo campionato a tinte forti. E' quarta a -3 dal Milan, posizione che tiene apertissimi gli orizzonti Champions.

Serata da incubo per la Lazio sconfitta 1-0 sotto la neve copiosa di Torino. In realtà, a rovinare la gara agli uomini di Petkovic non è tanto la tenuta del campo quanto la dissennatezza di Ciani, che rimedia due gialli (entrambi per fallo su Barreto) in un minuto e al 16’ finisce il match. In precedenza era stata addirittura la Lazio a rendersi pericolosa, col colpo di testa di Cana terminato sul palo. Con l’uomo in più il Torino era motivato a fare qualcosa per cercare la vittoria, mentre la Lazio agiva preferibilmente di rimessa. Squadre comunque prudenti, attente a non innescare errori dovuti al fondo scivoloso. Non succede granchè fino al 78’, quando Jonathas indovina la gran girata di destro su corner di Cerci. E’ il gol che vale la partita, la reazione della Lazio e sterile e rischia solo di portare al contropiede del raddoppio.

Lazio stop e arriva pronto l’aggancio della Roma che liquida 2-0 il Parma all’Olimpico. Match subito in discesa grazie alla deviazione vincente di Lamela su tiro di De Rossi al 7’. La squadra di Andreazzoli domina il primo tempo. La traversa impedisce il raddoppio a Perrotta, De Rossi e Tachtsidis muovono bene il centrocampo. Gli ospiti hanno un sussulto a inizio ripresa, quando Paletta coglie la traversa di testa a Stekelenburg (che mostra qualche incertezza lungo la partita) battuto. A spegnere le velleità ducali ci pensa Totti con un siluro su punizione al 70’: Mirante è sorpreso e per il capitano giallorosso è il gol n.226 in serie A, quello che consente di staccare Nordahl è prendersi il secondo posto solitario nella graduatoria di tutti i tempi. Da sottolineare che Totti, alcuni minuti prima, aveva beccato la traversa, sempre su punizione. Il resto della gara ha poco da dire, per la Roma c’è l’affaccio al quinto posto, visto che il rinvio di Sampdoria-Inter, causa l’allerta della Protezione civile (recupero forse il 2 aprile), lascia momentaneamente a 47 punti pure l’Inter.

De profundis per il Pescara, colpito e affondato all'Adriatico dal quadrato Chievo di Eugenio Corini (0-2), ormai salvo con larghissimo anticipo (+10 sulla zona pericolo). Per gli abruzzesi è un ko durissimo, probabilmente fatale: per evitare la retrocessione servirà più di un miracolo. Orgoglio e cuore non bastano alla formazione di Bucchi, qualitativamente modesta e impalpabile in fase offensiva (peggior attacco e peggior difesa della serie A). I gialloblù fanno la loro onesta partita, sprecano diverse opportunità per portarsi in vantaggio (soprattutto con Thereau) e in zona Cesarini mettono la freccia: il neo entrato Stoian impallina Pelizzoli con uno splendido destro a giro (88'), il francese Thereau lava i suoi peccati dando il colpo di grazia (93') agli ormai 'agonizzanti ' avversari.

Pareggio noioso e senza reti al 'Franchi' nell'anticipo domenicale dell'ora di pranzo: punto buono per il più tranquillo Cagliari, punto deludente per il pericolante Siena che dopo il gran colpo a Palermo aveva preparato questa sfida con ben altre aspettative. Prima mezz'ora piatta, poi doppia fiammata dei sardi al 33': Pegolo chiude la strada alla potente incursione di Ibarbo, a ruota botta dalla distanza di Nainggolan fuori di poco. Al 45' Rosina mette dentro una palla insidiosa, Emeghara arriva con un attimo di ritardo. Partita grigia che fatica ad accendersi anche nella ripresa. Al 62' ottima chance sui piedi del folletto nigeriano Emeghara, che colpisce male a pochi passi da Agazzi. Molti dubbi per un intervento in area di Angelo su Ibarbo (73'), Doveri lascia correre. All'ultimo secondo del recupero (94') decisiva uscita di Pegolo su cross di Pinilla, con Nenè già pronto ad insaccare. Lo 0-0 comunque non fa una piega. Toscani a -1 dal Genoa, quart'ultimo, e domenica prossima arriva proprio la trasferta a Marassi contro il Grifone, più che una partita uno scontro alla 'mors tua vita mea'.