di Paola Scaramozzino
(p.scaramozzino@rai.it)
Stamattina già alle otto davanti a Porta Sant’Anna, l’ingresso principale della città del Vaticano, c’era una discreta folla di gente. Come un tam-tam si è sparsa la notizia che Papa Francesco sarebbe entrato da quell’ingresso. Cosa poco credibile perché la logica voleva che arrivasse dall’interno ma c’era talmente tanta voglia di vederlo, o meglio intravederlo, che il freddo non è stato davvero un deterrente. Carabinieri, polizia, vigili, gendarmeria e Guardie Vaticane non sono riuscite a contenere la gente che quando ha visto comparire lo zucchetto bianco è scoppiata in ovazioni e applausi.
Abbiamo visto Papa Francesco salutare prelati, guardie e chiunque fosse sul piazzale in quel momento. Poi è entrato dentro la piccola chiesa di Sant’Anna. Un centinaio le persone presenti tutte su invito fatto dal Papa per i parrocchiani della zona. Fra i tanti volti per lo più sconosciuti, quello ormai riconoscibile di Pietro Orlandi, fratello di Emanuela Orlandi. Anche questo è un segno di cambiamento. Quante volte lo abbiamo visto con gli striscioni chiedere una parola dal Pontefice e mai un segno. Lo abbiamo intervistato riconoscendolo fra i fedeli in Piazza San Pietro.
–Cosa ha chiesto a Papa Francesco in questo breve saluto?
“Gli ho chiesto di aiutarci a cercare la verità sulla scomparsa di Emanuela. La mia sensazione è che ci sarà un dialogo dopo due Pontificati di silenzio assoluto”.
Visibilmente emozionato ha aggiunto: “ In questo momento sono sicuro che con questo Papa ci si potrà parlare. Mi auguro di poterlo incontrare al più presto”. Con lui la mamma Maria che non ha mai smesso di lottare per la verità.
Segrete le poche parole che ha avuto modi di scambiare con il Pontefice. Fuori da qualsiasi controllo Papa Francesco ha superato i cancelli di Sant’Anna ed è andato a salutare le persone assiepate lungo la strada. C’è tanta gioia e una folla immensa. Completamente piena Piazza San Pietro, Via della Conciliazione e le strade di Borgo Pio. Viene da chiedersi cosa sarà martedì prossimo per la messa di inizio del Pontificato. Circondati dai giornalisti tutte le persone che arrivano con la bandiera dell’Argentina. Rosanna 28 anni, striscione bianco e azzurro di qualche metro con tutte le firme dei suoi amici rimasti nel suo Paese. E’ accompagnata da un gruppo di amiche italiane e straniere. Da undici anni in Italia, è sposata, ha un bimbo piccolo e tanta gioia da trasmettere a tutti noi.
“Felice di una sorpresa che nessuno si aspettava. Il suo nome è conosciuto nella mia città, Santiago. Mi auguro che quello che faceva per i poveri lì, lo continui a fare. Ma mi sembra che ha dato già dei segni che non possono essere fraintesi. “. Accanto a noi i giornalisti di El Liberal, Emilio Marcello Jozaini e Diego fernando Arias, giunti per l’occasione. Ci dicono: ” Molto gratificati e orgogliosi che la massima autorità Pontificia sia Argentina. Che bella cosa. La nostra gente è impazzita e anche tutto il popolo Sudamericano non sta più nella pelle. Finalmente si parlerà di chi ha avuto fin ora poca voce. Papa Francesco parlerà per i più deboli. Evviva”.
E intanto si sente un’ovazione incredibile. Il Papa è alla finestra. La sua benedizione risuona dai maxi schermi disseminati a destra e sinistra della Piazza e lungo via della Conciliazione. .